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Cronaca San Basilio / Via Nomentana, 1012

Nomentana, spara e uccide ladro, i residenti: "Abbiamo paura anche dentro casa"

Dopo la notte di paura nella villa presa d'assalto da tre banditi i vicini di casa esprimono il loro punto di vista sull'episodio che ha portato alla morte di un rapinatore di 36 anni. La posizione dell'imprenditore al vaglio degli inquirenti

La quiete dopo la tempesta. A meno di 48 ore dalla tragica notte di domenica quando un imprenditore di 81 anni ha sparato e ucciso un ladro che stava assaltando la propria villa di via Nomentana 1012, nella zona tra via di Casal Boccone e via del Casale di San Basilio la vita riprende normalmente, con i residenti della zona indaffarati ad iniziare la giornata. Un'area da tempo alle prese con i topi d'appartamento, con gli abitanti che in parte 'giustificano' la giustizia fai da te messa in atto da Ilario D'Apollonio, l'archittetto 81enne imprenditore edile che, secondo la ricostruzione fornita alle forze dell'ordine, ha sparato dopo aver visto i rapinatori nel proprio giardino di casa alle 23,30 circa della sera del 29 giugno.

RESIDENTI - Residenti nelle vie adiacenti alla villetta all'incrocio tra via Nomentana e via del Casale di San Basilio che senza mezzi termini affermano: "Difficile mantenere il sangue freddo quando ci si trova davanti a dei ladri pronti a tutto. Soprattutto quando poi ti rendi conto che hanno imbavagliato tua moglie e la minacciano con una pistola". Giudizio simile espresso da un'altra signora che uscendo da un'edicola poco distante dalla villa dell'imprenditore spiega: "Violenza genera violenza. Non giustifico la giustizia fai da te, ma nelle situazioni bisogna trovarcisi".

SOTTO SCACCO DEI LADRI - Strade adiacenti all'incrocio tra via Nomentana, via di Casal Boccone e viale di Casale di San Basilio non nuove a 'visite' poco gradite da parte dei topi d'appartamento, come spiega un altro residente: "Non stiamo nemmeno più sicuri dentro le nostre case, abbiamo paura ogni volta che sentiamo un rumore sospetto. Non è la prima volta che qualche balordo ci fa visita, e molte volte gli animi si esasperano. E' la paura che fa agire in questo modo". Versione simile da parte di un conoscente di Ilario D'Apollonio che commenta: "E' una brava persona, un uomo che ha lavorato una vita per godersi la pensione nella sua abitazione costruita con il sudore del suo lavoro, poi arrivano quattro malviventi e con mezz'ora ti trovi rapinato e magari con tua molgie imbavagliata e sotto la minaccia di una pistola". Criptica un'altra signora che senza mezzi termini afferma: "I dieci comandamenti dicono di non uccidere, ma anche di non rubare".  

INDAGINI - L'episodio che è costata la vita al bandito romeno è avvenuto intorno alle 23.30 nella villa che affaccia su via Nomentana, all'altezza di Casal Boccone e qualche chilometro dal Raccordo Anulare. I rapinatori, forse tre, sono entrati nella villa incappucciati. Hanno sorpreso la padrona di casa al piano terra, l'hanno bloccata e imbavagliata con del nastro adesivo. Una delle bende che le stringeva il collo rischiava di soffocarla. Lei si dimenava e cercava di attirare l'attenzione del marito, in camera al piano superiore. L'imprenditore ha sentito qualcosa di strano. Forse si è affacciato e ha visto un'immagine atroce. Forse è stato insospettito solo dai rumori. Di sicuro ha avuto il sangue freddo e non ci ha pensato due volte: si è affacciato alla finestra e ha sparato esplodendo quattro colpi di pistola. Uno dei malviventi, un romeno di 36 anni che era in giardino a fare il 'palo', è morto sul colpo. Gli altri due sono scappati a piedi, mentre sull'auto usata per arrivare alla villa sono stati trovati i loro passamontagna.

AUTOPSIA E POSIZIONE DELL'IMPRENDITORE - La posizione dell'imprenditore al momento è al vaglio degli inquirenti. Finora l'uomo non risulta indagato per omicidio e il suo gesto potrebbe essere giudicato solo come un eccesso di difesa. Diposta l'autopsia sul corpo del rapinatore.

RACCONTO DELL'IMPRENDITORE - Ilario D'Apollonio che anche a freddo difende il suo gesto con orgoglio: "se ti sequestrano tua moglie davanti a te, la legano e le puntano la pistola in testa, in bocca... Erano incappucciati e avevano le pistole", dice l'imprenditore al citofono a chi gli chiede interviste. Anche sua moglie è ancora sotto choc. "Non riuscivo a respirare con quella bende - dice - ho rischiato di morire". "Ho sparato soltanto a scopo intimidatorio, i tre erano armati - ha spiegato l'anziano ai carabinieri del Nucleo Investigativo, che indagano sulla vicenda - mi sono affacciato alla finestra e ho sorpreso uno dei rapinatori in giardino, per questo ho sparato quattro colpi di pistola in aria".

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