rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Largo Chigi

Sparatoria a Palazzo Chigi: stazionarie ma gravi le condizioni di Giuseppe Giangrande

Il carabiniere ferito gravemente da Luigi Preiti sta progressivamente migliorando. Vigile e lucido è in grado di respirare autonomamente. La figlia: "Spero in un mondo migliore"

Le condizioni del paziente restano stazionarie nella gravità". Così recita il nuovo bollettino medico sulle condizioni di Giuseppe Giangrande il brigadiere dei carabinieri ferito gravemente ieri dopo essere stato raggiunto a Palazzo Chigi da un proiettile esploso da Luigi Preiti. Condizioni del carabiniere che precisano che "la sedazione è stata progressivamente sospesa e il paziente si è dimostrato risvegliabile, vigile, lucido e in grado di respirare autonomamente per un breve periodo".

VICINI A GIANGRANDE - Più di 500 persone hanno già condiviso sui loro profili l'ultima foto postata su Faceboook da Giuseppe Giangrande che ha caricato lo scatto - una carrozza con cavallo ferma in una piazza - pochi minuti prima di essere colpito dallo sparo, con un commento: "Buona domenica a tutti. Oggi grande giornata di sole". Molti i commenti di solidarietà e incoraggiamento scritti sui profili delle persone che hanno condiviso lo scatto: "Questo è l'ultimo messaggio da Giuseppe Giangrande prima di essere ferito. Coraggio e forza Giuseppe, siamo con te anche senza conoscerci". Un altro utente scrive: "Non può lo sparo di un esaltato toglierti a tua figlia, a noi, all'Arma dei Carabinieri. Tua Moglie, dal Cielo, ti è vicina ed intercede per te". E poi: "Forza Giuseppe. tieni duro. devi vivere per tua figlia. devi vivere per te e per tante altre giornate di sole".

LA FIGLIA MARTINA - Momenti di commozione anche per le parole della figlia Martina: "Spero che questo episodio possa far migliorare le cose, spero in un mondo migliore". "Ringrazio l'Arma dei carabinieri, come i rappresentanti delle istituzioni che mio padre stava con orgoglio vigilando e proteggendo, che mi hanno trasmesso tranquillità". "Non so, non credo potrò perdonare. Adesso devo pensare. tra i due chi ha perso sono stata io".

FAMILIARI - Ora Martina sta con tutti noi. Con i cugini, con i colleghi del padre. E' contenta che il padre l'abbia riconosciuta e che abbia tentato di parlargli. Non è sola, gli staremo vicino". Così Ciro e Pietro, fratelli del brigadiere Giuseppe Giangrande, hanno parlato della figlia del carabiniere, che aveva perso la madre solo due mesi fa. "A lei daremo tutto l'amore che abbiamo sempre dato. Ci sentiamo sempre. E' una ragazza forte e bella, l'abbiamo cresciuta 'alla siciliana'" ha spiegato Ciro, che vive sull' isola e fa il barista. "L'unita della famiglia ci dà la forza di andare avanti - ha aggiunto Pietro, in Polizia a Milano - Non é un evento di poco conto, è grave. E' rimasto vedovo da poco, la figlia si ritrova cosi, ma il colpo l'ha assorbito bene".

DON PELVI - Brigadiere Giangrande che oggi tra le tante visite ha ricevuto quella di monsignor Vincenzo Pelvi, arcivescovo ordinario militare per l'Italia che ha incontrato il carabiniere ricoverato al policlinico Umberto I. Monsignor Pelvi ha ringraziato i medici "che veramente danno una testimonianza di dedizione non indifferente" e ha detto "grazie all'Arma dei carabinieri, che sono in Italia e all'estero perché hanno una generosità non comune nel custodire il bene comune". "Sono stato qui per due motivi: ho pregato e sono stato molto rasserenato perché la preghiera arriva laddove non arriva a volte la nostra competenza umana. Sono stato qui anche per dire grazie ai nostri medici" e all'Arma dei carabinieri".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sparatoria a Palazzo Chigi: stazionarie ma gravi le condizioni di Giuseppe Giangrande

RomaToday è in caricamento