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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Nettuno

Anzio, fine della Mala Suerte. Marito in Italia, moglie in Venezuela per la cocaina: 14 arresti

La donna reclutava gli ovulatori a Caracas con gli stessi che arrivavano a Fiumicino con dei voli di linea. Sequestrati in totale quasi 5 chili di sostanza stupefacente

Da Buena a Mala Suerte. A sgominare un vasto giro di spaccio internazionale di cocaina di prima qualità che dal Venezuela inondava il mercato di Anzio e Nettuno gli agenti di polizia del commissariato locale. Una maxi operazione terminata alle prime luci dell'alba di questa mattina quando gli investigatori diretti dal dottor Antongiulio Cassandra hanno notificato 17 ordinanze di custodia cautelare, di cui tre già in carcere, a 16 uomini e alla moglie venezuelana del fornitore al dettaglio della droga, un uomo residente a Nettuno.  

OPERAZIONE MALA SUERTE - L'Operazione Mala Suerte, partendo dall'importazione dal Sud America della cocaina, ha permesso agli investigatori di scoprire anche estorsioni mediante l'utilizzo e la minaccia di armi, con alcune delle persone arrestate che dovranno rispondere a vario titolo non solo di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio continuato di droga, ma anche estorsione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco clandestine. L'ordinanza di applicazione delle misure cautelari è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Velletri su richiesta della Procura della Repubblica.

14 ARRESTI - Al termine dell'indagine sono state tratte in arresto 14 persone, tutte residenti ad Anzio e Nettuno che, una volta acquistata la cocaina dal marito della venezuelana, la tagliavano e la vendevano al dettaglio in tutta l'area del litorale laziale. L’indagine, condotta dalla Squadra Investigativa del Commissariato Anzio-Nettuno, e supportata dalla Direzione Centrale Antidroga e dalla Squadra Mobile, era stata intrapresa nell’aprile del 2015 nell’ambito del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti. 

SEI MESI DI INDAGINI - Le investigazioni in tal senso, durate circa 6 mesi e le successive intercettazioni telefoniche, disposte dal dottor Giuseppe Travaglini, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Velletri titolare dell’inchiesta, hanno fatto emergere una realtà complessa ed articolata. Gli investigatori hanno pertanto ricostruito un sistema criminale che dallo spaccio di droga in strada spaziava all’importazione da altri continenti di ingenti quantitativi di cocaina estendendosi alle armi e alle estorsioni.

INTERCETTAZIONI TELEFONICHE - Le intercettazioni telefoniche e ambientali, che si sono rivelate indispensabili per l’accertamento dei fatti, hanno dimostrato, oltre ad un considerevole spaccio di stupefacenti, la detenzione illegale di varie armi da fuoco, mettendo in luce connessioni tra gli ambienti più degradati della società con la commissione di reati quali estorsioni in danno di pubblici esercizi.

PROTEZIONE AL PARCHEGGIATORE - Estorsioni che hanno portato gli investigatori a scoprire come uno dei 14 arrestati minacciasse il gestore di un parcheggio nella zona, scambio auto-traghetto per arrivare all'isola di Ponza, costretto a pagare 2mila euro al mese (nella sola stagione estiva) per svolgere il suo lavoro "senza problemi".

OVULATORE DA CARACAS  - Le indagini, infine, hanno consentito di accertare la commissione da parte della malavita locale di una serie di estorsioni ed aggressioni. L’attività investigativa ha consentito di trarre in arresto, presso l’aeroporto di Fiumicino, un corriere della droga, una transessuale venezuelana, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nella fattispecie 1,5 chili di cocaina, contenuta in 20 profilattici che “l’ovulatore”  aveva ingerito per evitare i controlli doganali.

DA CARACAS A NETTUNO - La droga, proveniente dal Venezuela, era destinata ad un italiano residente a Nettuno che la rivendeva poi ai pusher ed ai consumatori di Anzio e Nettuno. Quest’ultimo, in passato già tratto in arresto dalla polizia venezuelana perché trovato in possesso di 3 chili di cocaina, aveva diretti contatti con un’organizzazione criminale con base in Venezuela, dedita al traffico di stupefacenti verso l’Europa con l’utilizzo di corrieri, mediante la mediazione della moglie venezuelana.

CARTELLI VENEZUELANI - Era quest’ultima, infatti, abitante nei pressi di Caracas, che manteneva i rapporti con i cartelli venezuelani e colombiani, provvedendo a reperire ed organizzare i corrieri diretti in Europa. Un’altra partita di cocaina, sempre destinata al mercato illegale di Nettuno, era stata sequestra dalla polizia spagnola, all’aeroporto di Madrid dove aveva intercettato ed arrestato un altro corriere dell’organizzazione che aveva ingerito 1 chilo di sostanza stupefacente mentre un’altra attività di trasporto di sostanze stupefacenti era stata bloccata dalla polizia portoghese, con l'ovultare rimandato indietro in quanto non in regola con i documenti.

PISTOLE E FUCILE A CANNE MOZZE - L’operazione anticrimine, oltre a consentire agli investigatori di sequestrare, a carico di incalliti spacciatori, numerose dosi di hashish e cocaina  pronte per essere cedute ai tossicodipendenti locali ed attrezzatura varia utilizzata per il confezionamento dello stupefacente, ha permesso di rinvenire tre pistole semiautomatiche con matricola abrasa e relative munizioni, nonché un fucile a canne mozze trovato in possesso di una donna di Anzio, che custodiva l’arma per conto di criminali locali per utilizzarla  sicuramente per compiere gravi reati.

SPARI ALLO ZODIACO - Una delle pistole, invece, era stata sequestrata ad un cittadino di origini moldave da tempo residente nel quartiere “Zodiaco”, con la quale aveva esploso un colpo contro l’ex convivente per futili motivi, non attingendola per pura casualità. In relazione ai fatti venivano tratti in arresto in flagranza 5 pregiudicati locali. 

QUADRO INDIZIARIO - Il ponderante materiale raccolto ha fornito un quadro indiziario univoco e solido che veniva recepito in toto dal Gip presso il Tribunale di Velletri che disponeva la custodia cautelare in carcere degli indagati. Tutti gli arrestati, alcuni dei quali erano già detenuti per alcuni dei fatti di cui sopra, sono stati associati alla Casa Circondariale di Velletri e Rebibbia per gli interrogatori di garanzia, mentre 3 sono stati condotti presso le rispettive abitazione agli arresti domiciliari.

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