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Cronaca

Albuccione connection, violato il fortino della droga low cost: volevano prendersi Roma

Indagini lunghissime quelle condotte dai carabinieri di Tivoli. Sei gli arresti nel blitz di oggi che si sommano ai 12 nel corso delle investigazioni. Gli arrestati volevano entrare nel mercato della Capitale

Diciotto arresti, sette denunce, 30 persone segnalate come abituali assuntori di  sostanze stupefacenti, oltre un chilo di cocaina e due di hashish recuperati e più di 300 cessioni accertate. Un giro di affari di 15.000 euro al mese per ogni pusher ed un intero quartiere trasformato in un mercato della droga. Siamo ad Albuccione, frazione di Guidonia. Qui i carabinieri di Tivoli, guidati dal Capitano Emanuela Rocca, hanno smantellato il business dello spaccio.

L'operazione si è conclusa oggi con l'esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare e 3 provvedimenti di obbligo di dimora emessi dal GIP del Tribunale di Tivoli, su richiesta della locale Procura. Per loro l'accusa è a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere da cui prende nome l’attività. Indagini lunghissime nel corso delle quali gli inquirenti hanno operato altri 12 arresti in flagranza ed hanno denunciato altre sette persone.

ALBUCCIONE - La località della città di Guidonia Montecelio era stata trasformata in un “mercato all’aperto” di sostanze stupefacenti. Ogni giorno la raggiungevano da ogni parte della Capitale per i prezzi concorrenziali. Persone provenienti anche da quartieri come San Basilio e Tor Bella Monaca notoriamente sedi di traffico illecito di droga. Un via vai continuo di veicoli di ogni genere, moto, macchine, perfino mezzi della nettezza urbana e ambulanze, i cui conducenti si recavano all’Albuccione per acquistare cocaina, hashish o marijuana.

UN FORTINO - La piazza dello spaccio era inaccessibile alle Forze dell’Ordine. Le tecniche di difesa dalle indagini, elaborate dai gestori della zona, si sono particolarmente evolute dopo i numerosi arresti operati nel corso degli anni. Ogni area di spaccio era controllata da vedette, alcune fisse, altre mobili, che giravano intorno all’area. Il loro compito era quello di segnalare la presenza delle Forze di Polizia o, come dicono in gergo, l’arrivo di “Maria”, della “pioggia” o termini slang molto meno lusinghieri.

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MINACCE E PREPOTENZA - Principale strumento utilizzato per garantirsi il silenzio di chi avrebbe voluto vivere in un quartiere tranquillo erano comunque la prepotenza e le minacce. Dalle intercettazioni è emersa una condotta 'sprezzante' del pericolo carcere. "La cocaina è oro colato" dicevano "e chi ce lo fa fare di romperci la schiena con lavoro magari in nero? Al massimo perdi tre o quattro anni di vita". Molti degli indagati sono legati da rapporti di parentela o comunque da forte amicizia, consolidata da anni di attività illecite. Il gruppo operava 24 ore al giorno, sette giorni su sette, con le sopra descritte dinamiche per eludere il controllo delle Forze dell’Ordine.

La droga solitamente veniva conservata nelle aiuole o nei vasi di anziane inconsapevoli, oppure tra le auto in sosta. Per consegnarla venivano anche usati stratagemmi come quello di appoggiare la dose richiesta sul sedile di uno scooter parcheggiato che sarebbe stato indicato all’acquirente solo dopo il pagamento.

IL GIRO D'AFFARI - Un giro d’affari stimato in almeno 15mila euro al mese per ogni pusher. E sarebbero potuti essere molto di più. Il gruppo infatti aveva individuato la possibilità di espandersi sul mercato romano. A scoraggiare gli spacciatori alcuni episodi di gambizzazione occorsi nella Capitale.

L'OPERAZIONE - L’operazione conclusiva dell’indagine è stata portata a termine grazie all’ausilio del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, al supporto della Compagnia di Intervento Operativo del 4° Battaglione Veneto e di un elicottero dell’Elinucleo di Pratica di Mare. Questo è un duro colpo inflitto dai Carabinieri della Compagnia di Tivoli al traffico di sostanze stupefacenti nella Capitale e nella città di Guidonia Montecelio.

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