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Cronaca Esquilino / Via dello Statuto

L'omonimia e la rabbia di Mas: "Il nome è lo stesso ma non siamo noi"

Il sequestro della Dia ai danni dell'ex proprietario di Mas non ha niente a che fare con i Magazzini allo Statuto. Quella dicitura fa riferimento a una vecchia pellicceria

Tutta colpa dell'omonimia. Uno di quei casi che capita davvero di rado. Ieri la notizia di un maxi sequestro della Dia nei confronti di tal Gennaro Boanelli, proprietario di Mas. Ma no, non quel Mas, non gli storici Magazzini allo Statuto, ma semplicemente il marchio di una vecchia Pellicceria, non più operante, che al tempo era proprio sulla stessa strada. 

Insomma, questo Boanelli non c'entra assolutamente niente con il centro commerciale famoso in tutta Roma per l'immutata atmosfera anni '80 e i prezzi davvero low cost. E tra smentite dello stesso Mas, quello vero, e agenzie di stampa più volte corrette e ribattute si è arrivati a sciogliere l'imbroglio: "La dizione 'Magazzini Mas' non è da riferirsi ai 'Magazzini Allo Statuto' con sede in Roma in via dello Statuto" scrive in nota la Dia. 

La rabbia però, quella di chi lavora nei magazzini all'Esquilino rivendicando un lavoro svolto sempre nella legalità, è ancora forte. Dalla redazione abbiamo contattato l'esercizio. La risposta è secca, concisa e quasi insofferente. "Noi non c'entriamo niente, ora basta, non capisco cosa volete". Un nome infangato senza alcun motivo, una raffica di domande da ogni dove ingiustificate, una voce di corridoio falsa che in qualche ora ha fatto il giro del quartiere. 

Ma non c'è stato nessun sequestro, semplicemente i Magazzini allo Statuto, con la loro storia centenaria e il loro stile inconfondibile che li distingue nettamente dai centri cittadini super alla moda, chiuderanno forse con la fine dell'anno. Colpa di uno sfratto, e non certo (l'abbiamo capito) di un provvedimento di polizia. 

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