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Cronaca

Slot machines illegali: nascosti 2 milioni allo Stato

La guardia di finanza ha denunciato 10 persone. Avevano inserito all’interno delle slot machines un chip che permetteva di omettere oltre l’80% degli incassi ai monopoli di Stato

Hanno sottratto allo Stato circa 2 milioni di euro in tasse, inserendo all’interno delle slot machines un chip che permetteva di nascondere gli incassi. Un meccanismo semplice, difficile da scoprire che li rendeva in qualche modo sicuri di non essere mai scoperti. Eppure stavolta la fortuna ha voltato loro le spalle. Così per 10 persone è scattata la denuncia per violazione al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

I dieci sono infatti accusati di aver manomesse centocinque slot machines, omettendo buona parte degli incassi al controllo da parte dei monopoli di Stato.

L'operazione Las Vegas ha permesso di scoprire un ingegnoso sistema di frode che consentiva di nascondere parte degli incassi evadendo, di conseguenza, il relativo prelievo erariale unico da versare all'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.

Nonostante il controllo formale delle macchine da gioco risultasse regolare, poiché erano munite degli appositi titoli autorizzativi ed erano collegate alla rete telematica dell' Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, come prescritto, i dati comunicati via telematica erano, invece, falsi.

All'interno delle slot machines, infatti, era stato installato un chip che filtrava il contatore degli incassi dell'apparecchio - sui quali viene calcolato il prelievo fiscale - inviando alla rete telematica i dati "ritoccati" al ribasso, in media, dell'80%.

Le indagini, durate quasi un anno, hanno portato al sequestro di 45 apparecchi illegali, 23 dispositivi hardware (chip) illeciti, 5 mila euro in contanti e al recupero a tassazione di un imponibile "preu" (prelievo erariale unico) per circa 2 milioni di euro.
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