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Cronaca Piazzale Clodio

"Simone libero": Casapound a Piazzale Clodio per la liberazione di Di Stefano

Il vicepresidente del movimento arrestato due giorni fa per aver tentato di sostituire la bandiera europea con il tricolore in una delle sedi dell'Unione Europea a Roma

"Amare la nazione non è reato". Con questo slogan Casapound ha radunato sotto piazzale Clodio una cinquantina di militanti per chiedere la scarcerazione del vice presidente del movimento Simone Di Stefano. L'attivista, candidato alla presidenza della Regione Lazio nell'ultima tornata elettorale, è accusato di furto pluriaggravato  per aver tentato di sostituire la bandiera europea con il tricolore in una delle sedi dell'Unione Europea a Roma.

I manifestanti sventolano numerose bandiere tricolore scandendo slogan contro il governo ed i partiti. I militanti del movimento di estrema destra espongono anche uno striscione con scritto "alcuni italiani non si arrendono". A sorvegliare il presidio ci sono le forze dell'ordine. "Noi saremo qui tutti i giorni fino a quando non ci restituiranno il nostro Simone", dice uno dei militanti dal megafono.

Via IV Novembre, le foto del blitz di Casa Pound

SABATO - Sabato, poco prima di pranzo, Di Stefano, guidando un manipolo di attivisti di Casapound, dopo aver issato una scala era riuscito ad arrampicarsi sul balcone della sede dell'Ue di Via IV novembre. Mentre lui saliva la polizia, in assetto anti sommossa, è arrivata disperdendo i manifestanti. Di Stefano è rimasto sul balcone e, dopo aver tagliato la bandiera, l'ha lanciata dal balcone. Subito dopo per lui sono scattate le manette.

IL VIDEO DEL BLITZ

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