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Cronaca

Simone La Penna, il ministero della Giustizia citato responsabile civile

Il giovane morì nel 2009 mentre era detenuto a Regina Coeli. Nella vicenda sono indagate tre persone. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio colposo

Il ministero della Giustizia è stato citato come responsabile civile nel processo per il decesso di Simone La Penna. Il 32enne morì nel novembre 2009 mentre era detenuto a Regina Coeli. Nella vicenda sono indagate tre persone: il dirigente A. F. e due medici incaricati, G. T. e A. S., per i quali il pm Eugenio Albamonte ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di omicidio colposo. Nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup i familiari della vittima hanno chiesto e ottenuto dal giudice di citare come responsabile civile il ministero di via Arenula che quindi, in caso di condanna, concorrerà al pagamento del risarcimento dei danni. In base all'impianto accusatorio i medici non vigilarono in modo adeguato sulle condizioni di salute di La Penna.

Nel gennaio del 2009 venne portato nel carcere di Viterbo per scontare una condanna di due anni e quattro mesi e 29 giorni per detenzione di sostanze stupefacenti. Allora pesava 79 chili. Il 27 luglio venne ricoverato all'ospedale Sandro Pertini dove restò due giorni. La difesa avanzò richieste di arresti domiciliari, tutte respinte dal Tribunale di Sorveglianza, secondo il quale il regime detentivo sarebbe stato compatibile con il suo stato di salute nonostante i consulenti di parte sostenessero che l'uomo fosse in gravi condizioni psicofisiche. La Penna soffriva di anoressia, vomitava ed era in stato depressivo. Il 26 novembre, dopo essere dimagrito di 34 chili, viene trovato privo di vita nella sua cella a Regina Coeli. (Fonte Ansa)

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