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Cronaca Ghetto / Via di S. Ambrogio, 4

Sgomberato il Rialto, il Campidoglio promette: "Troveremo sistemazione alternativa"

Gli attivisti: "La Giunta Raggi chiarisce con questo primo atto quale siano le proprie intenzioni in merito alla gestione del patrimonio pubblico"

Il Rialto torna vuoto. Oggi infatti il III Dipartimento del Comune di Roma ha eseguito il recupero coatto della struttura di via di Sant'Ambrogio dove si sono presentati, all'alba, i vigili urbani. Il palazzo al Portico d’Ottavia, ospita, tra gli altri il Forum dei movimenti per l’acqua, Attac!, il circolo Gianni Bosio, Transform, il Forum ambientalista. Una catena all'ingresso e i sigilli ad ogni piano: questo è quel che resta del Rialto. 

Scrivono gli attivisti: "Nonostante una recente mozione dell'assemblea capitolina votata all'unanimità che impegnava la Sindaca e la Giunta a sospendere ogni sgombero l'assessorato al Patrimonio ha chiamato vigili urbani e questura di Roma e ha sgomberato il Rialto. La Giunta Raggi non solo non ha tenuto di nessun conto la mozione dell'assemblea capitolina ma chiarisce con questo primo atto quale siano le proprie intenzioni in merito alla gestione del patrimonio pubblico".

Lo sgombero rientra nell'ambito della delibera 140, voluta dal sindaco Ignazio Marino e che in città ha già portato alla chiusura di numerose realtà. Nell'aprile del 2015, la Giunta Marino ha approvato  un documento per definire le "linee guida per il riordino del patrimonio indisponibile in concessione". Si tratta della delibera 140. Uno strumento che puntava a migliorare la gestione di circa 860 beni. A tanto ammonta il cosiddetto "patrimonio indisponibile" di Roma Capitale .L'obiettivo dichiarato era quello di procedere al riordino degli immobili e delle proprietà del Comune. Il precedente "Regolamento delle concessioni" risale infatti al 1983 ed oggi, si legge nel documento approvato nell'era Marino, "non è più in linea con il quadro normativo vigente"  nè probabilmente con le esigenze di un bilancio pesantemente in rosso. Da qui  la "necessità di considerare la redditività del patrimonio". Operazione che è stata però condotta in maniera del tutto asettica. Senza quindi valutare, come chiedono le realtà colpite dalla delibera, il portato socio-culturale delle attività che dentro gli immobili loro assegnati si realizza.

Un nervo scoperto quello toccato da questo sgombero, tanto che dall'amministrazione Raggi, quasi in tempo reale, è arrivato un comunicato in cui si spiega che "venerdì verrà sottoposta all’approvazione della Giunta Capitolina una memoria che, sostanzialmente, recepisce l’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea Capitolina lo scorso 9 febbraio. Sulla base del provvedimento che verrà approvato, daremo mandato agli uffici di sospendere i provvedimenti di rilascio degli immobili dati in concessione per attività senza fine di lucro, nelle more dell’approvazione del nuovo Regolamento sulle concessioni attualmente in discussione presso la competente commissione Patrimonio di Roma Capitale". Lo annuncia l’assessore al Bilancio e Patrimonio di Roma Capitale, Andrea Mazzillo.
 
Sul Rialto l'assessore al Bilancio e Patrimonio di Roma Capitale, Andrea Mazzillo spiega "si tratta di un’attività già programmata da tempo dal dipartimento competente per riacquisire al patrimonio comunale un bene necessario allo svolgimento delle attività istituzionali del Municipio e ridurre quindi i fitti passivi a carico di quest’ultimo".
 
"L’amministrazione si è comunque immediatamente attivata – assicura l’assessore – per individuare una collocazione alternativa a favore delle associazioni che operavano all’interno dell’immobile, in considerazione dell’importante attività di interesse pubblico e sociale svolta in particolare sui temi dell’acqua pubblica e dell’ambiente".

Nel pomeriggio di giovedì 16 il vicesindaco Luca Bergamo prima e l’assessore al Patrimonio poi, hanno ricevuto una delegazione del Rialto. “Tutti e due hanno dichiarato di non essere stati informati dello sgombero ed entrambe si sono detti contrari a quest’iniziativa – ha spiegato Luigi Tamborrino, attivista del Rialto – dopodichè, visto che l’assessore Mazzillo ha parlato anche di una moratoria degli sgomberi, noi abbiamo chiesto con forza che vi rientri anche il Rialto, il cui immobile è di fatto tornato in mano al Comune. Vogliamo che, nell’attesa di un nuovo regolamento e della relativa delibera sul patrimonio indisponibile, torni ai legittimi assegnatari”. L’attivista ha inoltre segnalato che “dopo l’incontro di oggi pomeriggio, non abbiamo capito se da parte della Giunta c’è l’intenzione di dare seguito alla nostra richiesta. Durante la riunione con l’assessore Mazzillo  – ha aggiunto  Tamborrino – c’erano anche molti avvocati e si è girato molto intorno alle scelte prese in autonomia dal livello amministrativo. A questo punto – ha concluso l'attivista – viene da chiedersi perché alle elezioni votiamo soltanto la componente politica”.

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