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Cronaca Via Cilicia, 55

Insediamenti abusivi: via Cilicia e lo sgombero impossibile

Nonostante le operazioni di abbattimento degli insediamenti la situazione non si risolve. Allontanati nella giornata di ieri i senza fissa dimora hanno riallestito una nuova tendopoli spostata di pochi metri, nonostante la bonifica da parte degli operatori Ama, ripresa il giorno dopo ed in programma anche nei prossimi giorni

Un gatto che si morde la coda. Un proverbio che calza a pennello per spiegare la situazione degli insediamenti abusivi che da sotto le abitazioni di via Cilicia si sviluppano sino dentro l'area del Parco Regionale dell'Appia Antica, passando per il vallo della ferrovia Roma-Napoli, via Palos, via Marco Polo e via Cristoforo Colombo. Così se da una parte l'amministrazione comunale prosegue le operazioni di bonifica dell'area, dall'altra, una volta terminato l'intervento di ripristino dello stato dei luoghi, gli abitanti delle mini favelas si ripresentano sullo stesso posto, magari spostandosi di alcuni metri, riproponendo nell'arco di poche ore lo stesso identico problema. Una situazione, quella delle mini baraccopoli dell'Appio, che si ripropone da decenni, bypassando le varie amministrazioni che nel corso degli anni hanno provato a risolvere la questione. Un copione che anche dopo lo sgombero di ieri, quando sono state smantellati cinque insediamenti, si è riproposto nel primo pomeriggio di oggi 17 maggio, quando gli stessi invisibili allontanati hanno riallestito nuovi insediamenti dopo nemmeno 24 ore. 

SGOMBERO IMPOSSIBILE - Ma come è possibile il verificarsi di questa situazione? Diversi i fattori che la determinano, in primis il rifiuto, da parte dei senza fissa dimora, di accettare le soluzioni propostegli dalla Sala Assistenza Allogiativa dei Servizi Sociali del Comune di Roma. Rifiutando alternative alla vita in strada, gli stessi invisibili si ritrovano a vagabondare da un'area all'altra con gli stessi che, nel caso di via Cilicia, non fanno nient'altro che ritornare sul posto della bonifica dove riallestiscono nuove baracche, a volte utilizzando gli stessi materiali abbattuti il giorno prima e lasciati nell'area in attesa della rimozione da parte degli operatori Ama. 

RIFIUTI IN DIFFERENZIATA - E' il caso degli insediamenti abusivi, cinque quelli bonificati, di via Cilicia. Abbattute le baracche il materiale usato per realizzarle (pannelli, materassi, oggetti vari e rifiuti), viene infatti ammassato in un solo luogo per favorire poi la raccolta degli operatori Ama, che non riesce ad essere immediata sia per la quantità di materiale da raccogliere (oltre 45 metri cubi di materiale), sia per la necessità di differenziarlo. Si crea così una situazione paradossale: da una parte gli insediamenti vengono abbattuti e dall'altra, in attesa della completa sanificazione da parte degli operatori ecologici, quegli stessi materiali vengono ripresi dai senza fissa dimora che li utilizzano per dare vita a nuove favelas

AMA IN VIA CILICIA - Un problema dove non sussistono responsabili diretti. In pratica tutti gli enti impegnati nelle bonifiche fanno quanto stabilito da protocollo a partire dalle segnalazioni dei cittadini: segue l' identificazione delle persone presenti negli insediamenti, l'abbattimento delle tendopoli e l'offerta agli ospiti delle stesse di accettare le soluzioni propostegli dai Servizi Sociali. Rifiutata questa possibilità gli invisibili si allontanano per poi ritornare il giorno dopo e riallaestire le baraccopoli, utlizzando gran parte dei materiali che Ama deve rimuovere e conferire in discarica. Così i cinque insediamenti dell'area in questione (via Cilicia, sottovia di via Marco Polo, ponte della via Cristoforo Colombo, via Palos e vallo della ferrovia Roma-Napoli), diventano difficili da monitorare e, mentre l'Ama ripulisce un'area, gli invisibili occupano quella vicina, rendendo di fatto impossibile debellare la situazione degli insediamenti abusivi che spuntano come funghi. 

BONIFICA SOTTO I PALAZZI - A questo punto subentra poi un ulteriore fattore, quello della visibilità degli insediamenti. Lo sanno bene i residenti del civico 55 di via Cilicia, alle prese con fuochi e bivacchi sotto i propri appartamenti con decine di denunce inoltrate nel corso degli anni alle autorità competenti. Ed è così che si pone il problema della polvere sotto il tappeto, che nasconde ma non elimina. Come nel caso di via Cilicia, con Polizia Locale, Ama e Guardiaparco (perchè gli insediamenti ricadono anche nell'area del Parco Regionale dell'Appia Antica) che da una parte bonificano le aree più urgenti (in questo caso sotto le abitazioni visibili dalla strada) ma dall'altro nulla possono contro il proliferare di nuovi insediamenti, magari a poche centinaia di metri dalla stessa area dove i mezzi Ama stanno terminando le operazioni di rimozione dei materiali abbattuti il giorno prima. Ed è così che in via Cilicia, come in altre aree interessate dal problema, lo sgombero diventa impossibile. 

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