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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Civitavecchia

Ucciso da un palo: ecco come è morto Sergio Capitani

Ad ucciderlo è stato un colpo alla base del cranio dopo l'impatto contro un palo dell'impalcatura. Si attendono ora gli esami per stabilire il ruolo delle esalazioni. Dubbi anche sulla tempestività dei soccorsi

Arrivano i primi risultati dell'autopsia sul corpo di Sergio Capitani, l'operaio morto sabato scorso alla centrale Enel di Civitavecchia. Ad ucciderlo è stato il colpo alla base del cranio contro un palo dell'impalcatura la causa.

A scaraventarlo contro il palo è stato il potente getto d'acqua e ammoniaca fuoriuscito dalla condotta di abbattimento delle emissioni inquinanti della combustione del carbone, secondo quanto rilevato dai periti, ha provocato la frattura del cranio e un violentissimo trauma intracranico.

LE ESALAZIONI - Al momento quindi Capitani risulta morto per il colpo subito dal palo. Per stabilire il ruolo delle esalazioni di ammoniaca bisognerà attendere gli esiti degli esami tossicologici disposti dal Pm Paolo Calabria, titolare dell'inchiesta.

I SOCCORSI – Nell'ambito dell'inchiesta però particolarmente interessante sarà la perizia del professor Guido De Mari, ordinario di medicina legale all'università la sapienza di Roma, che dovrà stabilire, per conto del magistrato, se la tempestività dei soccorsi ha avuto un ruolo nella morte del 33enne operaio di Tarquinia.

LA VERSIONE DELL'ENEL - Su quest'aspetto l'Enel fa sapere in una nota che "I soccorsi a Sergio Capitani sono stati estremamente tempestivi". "Come si legge nel certificato -continua la nota- redatto dal dottor Filippo Lanciani, di turno quella mattina presso il presidio interno permanente in cantiere, alle 11,50 del 3 aprile è stato allertato dalle infermiere già sul posto. Alle 11,53 era sul luogo dell'incidente e prestava i primi soccorsi. Alle 12.20 l'infortunato è stato trasferito sull'autoambulanza che partiva in direzione dell'area di atterraggio dove era pronto l'elicottero, precedentemente convocato".

"Pochi minuti dopo -conclude la nota- quando l'autoambulanza aveva raggiunto la pista, il paziente ha avuto un arresto cardiaco. Venivano pertanto praticate dal personale medico e paramedico presente tutte le manovre di rianimazione per tutto il tempo necessario. Purtroppo, dopo 30 minuti si constatava il decesso"
 

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