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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Gastone Maresca

Imprenditore sequestrato sulla Salaria a scopo di estorsione: in manette banda di romani

Il rapimento avvenne lo scorso 31 maggio ad Assisi. L'uomo, un 40enne di Perugia, nascosto nella zona della Tenuta di Santa Colomba in un tentativo di riciclo di denaro sporco non andato a buon fine

Lo hanno sequestrato e portato nella Capitale al termine di un tentativo di riciclaggio di 'denaro sporco' non andato a buon fine. A mettere i 'ferri' ai polsi ad una banda di romani i carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Perugia che nella mattinata di oggi 25 giugno hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del locale Tribunale, nei confronti di 4 indagati per sequestro di  persona a scopo di estorsione.

SEQUESTRO IL 31 MAGGIO - I provvedimenti restrittivi scaturiscono da un’attività investigativa, diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia perugina, che ha consentito l’individuazione e l’arresto dei responsabili del sequestro di persona consumato in provincia di Perugia la sera del 31 maggio 2014.

DA ASSISI ALLA SALARIA - Quella sera, nei pressi di Assisi, cinque soggetti romani, al termine di un tentativo di riciclaggio di denaro “sporco” non andato a buon fine, hanno sequestrato e trasferito a Roma l’intermediario dell’operazione illecita, un 40enne immobiliarista della provincia di Perugia, al fine di ottenere una ingente somma di denaro.

RITAGLI DI GIORNALE INVECE DEI SOLDI - Più specificamente i predetti, dopo aver consegnato all’intermediario una valiggetta con 50mila euro, hanno constatato che quella da loro ricevuta in cambio, anziché contenere 100 mila euro di denaro provento di attività estorsive e di narcotraffico, aveva dentro solo ritagli di giornale. Conseguentemente, i cinque soggetti hanno quindi sequestrato il mediatore dell’operazione e lo hanno trasportato a Roma dove li attendeva un complice, titolare di  un locale nel comune di Riano Romano, nella zona della via Tibertina.

DA RIANO A SANTA COLOMBA - Raggiunto il complice questo ha fornito alla banda le chiavi di un deposito box situato in via Gastone Maresca, nell'area della Tenuta di Santa Colomba, nel tratto di via Salaria compreso tra i Comuni di Roma e Monterotondo, dove la vittima è stata segregata e sottoposta a minacce di morte e di violenze al fine di farsi consegnare 80mila euro.

CONTATTO TELEFONICO - Nel corso della notte, sottoposta a violenze e sotto il totale controllo dei rapitori, la vittima ha tentato, vanamente, di mettersi in contatto telefonicamente con persone di fiducia inserite in contesti immobiliari e commerciali al fine di ottenere il prestito del denaro richiesto.

TRATTATIVA - Solo  nel corso della giornata di domenica 1° giugno 2014, la vittima è riuscita ad avere, da un proprio congiunto, rassicurazioni sul fatto che gli avrebbe potuto consegnare parte del denaro. Ne è scaturita una trattativa culminata, nel pomeriggio del 1° giugno seguente, con la consegna della somma, nella zona di Santa Maria degli Angeli (in provincia di Perugia), a due dei sequestratori, giunti da Roma assieme alla vittima, che è stata poi rilasciata sul posto.

PRIMI DUE RAPITORI - Subito dopo i due rapitori sono stati arrestati dai Carabinieri del Comando Provinciale  di Perugia, allertati dal congiunto della vittima prima di recarsi presso il luogo di consegna del denaro.

INDAGINI DEI CARABINIERI - A seguito dell’arresto dei due soggetti, e sulla scorta delle dichiarazioni rese dalla vittima, i Carabinieri del Ros e del locale Comando Provinciale, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Perugia, hanno avviato le indagini per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.

RESTO DELLA BANDA - L’attività investigativa, grazie ad una intensa attività di natura tecnica e a ripetuti servizi dinamici, ha consentito nel giro di alcuni giorni, di acquisire rilevanti elementi probatori e di  individuare e identificare tutti gli autori del grave reato nonché di documentare le attività di inquinamento probatorio compiute dai soggetti ancora in stato di libertà i quali, su utenze telefoniche ritenute sicure, si erano accordate sulle versioni di comodo da fornire agli inquirenti nel caso fossero stati individuati.

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