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Cronaca Fiumicino

Danni ambientali a Fiumicino: sequestrato l'oleodotto danneggiato

Lo ha disposto il gip del Tribunale di Civitavecchia dopo le analisi dell'Arpa. L'impianto venne danneggiato a novembre nel corso di un tentativo di furto di cherosene

Il Gip del Tribunale di Civitavecchia, Massimo Marasca, ha disposto il sequestro dell'oleodotto Civitavecchia-Fiumicino. La decisione dopo che lo scorso mese di novembre alcuni furti hanno procurato danni ambientali per lo sversamento di kerosene, il tutto affinchè "non saranno installati adeguati sistemi di controllo atti ad impedire ulteriori reati".

LA PERDITA - Il danno ambientale venne accertato lo scorso 6 novembre a causa di un furto, come reso noto da Eni, venne "evidenziata una perdita dall’oleodotto Civitavecchia – Pantano, in zona Palidoro, contenente kerosene Jet A-1 per aviogetti. La perdita è stata causata da un tentativo di effrazione per sottrarre il carburante. Sono scattate immediatamente le procedure d’emergenza per provvedere alla individuazione e riparazione del foro e per recuperare il prodotto fuoriuscito. Nonostante il notevole quantitativo d’acqua presente a causa delle forti piogge di questi giorni, al momento il flusso è stato interrotto ed è stato arginato il tratto di canale interessato dalla fuoriuscita. Attualmente stanno intervenendo sul posto ditte specializzate e la situazione viene tenuta sotto stretto monitoraggio". 

Palidoro: kerosene in un canale che sfocia in mare

SEQUESTRO DEL ROS - Il sequestro è stato effettuato dai carabinieri del Noe al termine dell'indagine avviata dal procuratore di Civitavecchia, Gianfranco Amendola. Il procedimento al momento è contro ignoti. I prelievi e gli accertamenti tecnici, effettuati tra gli altri anche dall'Arpa Lazio, hanno evidenziato sversamenti di cherosene su terreni ed acque superficiali a Palidoro e Maccarese, nel comune di Fiumicino, con conseguente moria di pesci, uccelli e mammiferi acquatici a causa dello svernamento di cherosene avio destinato agli aerei.  

SIAMO PARTE LESA - Una scelta giusta è il commento del sindaco del Comune aeroportuale Esterino Montino: "Il comune di Fiumicino è convinto che la decisione del Gip del Tribunale di Civitavecchia, Massimo Marasca di mettere sotto sequestro l'oleodotto che da Civitavecchia arriva in aeroporto sia una scelta giusta e di garanzia per l'ambiente e la salute pubblica. Nel procedimento giudiziario il comune di Fiumicino si costituirà come parte civile in quanto parte lesa. Abbiamo ancora negli occhi le immagini del disastro ambientale a Maccarese, Torrimpietra, Palidoro. Quella del Tribunale di Civitavecchia è una decisione volta alla salvaguardia non solo del nostro territorio".

TRIBUNALE ED ENI - "La condotta oggetto dei tentativi di furto è lunga una settantina di chilometri e oltre Fiumicino attraversa altri cinque comuni: Civitavecchia, Cerveteri, Santa Marinella, Ladispoli e Roma. È impensabile controllarla notte e giorno per tutta la sua lunghezza se non attraverso un sistema di monitoraggio moderno ed efficiente simile a quello, sempre di proprietà dell'Eni, già in uso sull'oleodotto che da Gaeta arriva a Pomezia. Questo - ha concluso Montino - abbiamo chiesto già nel corso dell'unità di crisi che ho convocato a pochi giorni dalle effrazioni e questo è quanto anche il Tribunale di Civitavecchia impone all'Eni"

BUONA NOTIZIA - D'accordo con il primo cittadino anche l'assessore all'Ambiente del Comune di Fiumicino Roberto Cini: "È una buona notizia che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia provveda a far mettere in sicurezza tutto l'oleodotto. Il decreto di sequestro preventivo è in linea con quanto richiesto mediatamente dall'Amministrazione, che ha subito inviato un'informativa alla Procura  e, insieme alla Capitaneria di Porto, ha diffidato l'Eni. Entro fine gennaio abbiamo in programma una conferenza dei servizi. Ci metteremo in contatto con il Tribunale per sapere se siano necessari ulteriori passi da  compiere a seguito del sequestro dell'oleodotto". 

SEQUESTRO SACROSANTO - La decisione del Gip ha trovato il commento del consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale, Michela Califano: "La decisione del gip è sacrosanta e assolutamente condivisibile. Fiumicino ha già pagato un prezzo carissimo a causa dello sversamento di cherosene dello scorso novembre. La sicurezza di una infrastruttura così importante e complessa non può essere demandata solo a vigilantes o personale interno. Ho personalmente protocollato il 17 novembre scorso un ordine del giorno per impegnare la ‘neonata’ Città Metropolitana a fare tutto ciò che è in suo potere affinché l’area dove corre l’oleodotto venga riconosciuta, a tutela di tutti i comuni che la 'ospitano', di interesse nazionale dando modo così agli enti competenti, dal Ministero dell’Ambiente alla Regione Lazio, fino alla Città Metropolitana di Roma Capitale, di sovrintendere non solo alla bonifica ma a tutte le procedure di messa in sicurezza che evitino futuri nuovi sversamenti di cherosene".

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