Centocelle, garage trasformato in moschea: sigilli per abuso edilizio
Un cambio di destinazione d'uso non consentito, con realizzazione di lavori di tramezzatura, e suddivisioni interne. I locali erano in via Filippo Parlatore
Un'ampia sala di preghiera, docce, bagni, e un ufficio per l'Imam. Novanticinque metri quadrati utilizzati dai fedeli islamici come luogo di culto in via Filippo Parlatore, traversa di via Delpino a Centocelle. A scoprire la piccola moschea, dalla parte opposta del quartiere rispetto al noto centro culturale islamico Al Huda in via dei Frassini, sono stati gli agenti della polizia Locale, da giorni intervenuti nel sito, per le verifiche del caso, dopo una serie di segnalazioni dei residenti.
E' emerso un cambio di destinazione d'uso non consentito, con realizzazione di lavori di tramezzatura, e suddivisioni interne per trasformare i locali che prima erano un garage. Lo spazio non possedeva i necessari impianti di areazione prescritti nel caso di luoghi frequentati da decine e decine di persone. Dopo le necessarie indagini, accertamenti e verifiche, i poliziotti hanno sequestrato tutti i locali, denunciando all'Autorità Giudiziaria il legale rappresentante per il reato di abuso edilizio.
MOSCHEE SUL TERRITORIO - E non è il primo caso nel V municipio. Qui la comunità islamica ha il più alto tasso di concentrazione di Roma, con circa una decina di luoghi di culto che non rientrano nei circuiti ufficiali. Il vicino quartiere di Torpignattara pullula di piccole stanze, ricoperte di tappeti, spesso ricavate da spazi di fortuna, garage, scantinati, dove i fedeli si accalcano per le preghiere giornaliere. Via Marranella, via Serbelloni, via Capua, via Giovannoli. Qui un box auto, trasformato in luogo di culto, venne sequestrato dalla magistratura.
