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Cronaca Fiumicino

Nel tesoro di un imprenditore anche la barca di Mussolini: sequestrati beni per 28 milioni di euro

Ammonta a 28 milioni di euro il patrimonio dei beni sequestrato dalla Finanza. I beni intestati a persone legate a Salvatore Buzzi

Fra leggende e miti è rispuntata anche la "Fiamma Nera", l'imbarcazione appartenuta al Duce Benito Mussolini. Il natante rientra infatti fra i beni per 28 milioni di euro sequestrati dagli uomini della Guardia di Finanza a un imprenditore legato ad alcune cooperative dell'inchiesta di Mafia Capitale

LA BARCA DI MUSSOLINI - Secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza alcuni degli immobili colpiti dal provvedimento "erano stati concessi in locazione alla cooperativa 'Domus Caritatis', legalmente rappresentata da Tiziano Zuccolo, nonché al consorzio di cooperative sociali 'Eriches 29' di Salvatore Buzzi, tra i principali indagati nella nota inchiesta Mafia Capitale".

LA FIAMMA NERA - Beni di lusso fra i quali spicca appunto il natante appartenuto a Benito Mussolini, varato con il nome di "Konigin II" e poi diventato la "Fiamma Nera" del Duce. La storia dell'imbarcazione è particolarmente travagliata; dopo essere stata acquistata nel 1935 dal gerarca fascista Alessandro Parisi Nobile le venne imposto il nome di "Fiamma Nera” per esserne quindi oggetto di dono al Duce.

Finanza: sequestrato il tesoro di Mafia Capitale

DAL CONTE SERENI AD OGGI - Nel 1943, alla vigilia della caduta del regime fascista, la barca fu affondata dal proprio armatore per impedire che cadesse in mano ai tedeschi e, caduto il regime, recuperata e restaurata ad opera del Conte Sereni e rinominata “Serenella”. Dopo una serie di passaggi di proprietà e vari cambi di denominazione, fu acquistata da una delle società sottoposte a sequestro, le cui quote, inizialmente intestate al figlio dell’imprenditore destinatario del provvedimento di sequestro, sono state successivamente trasferite ad uno dei “prestanome”.

LA LEGGENDA DELLA 'FIAMMA NERA' DI MUSSOLINI

Oltre alla Fiamma Nera la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma ha disposto il sequestro di tutto il tesoro. "Dagli accertamenti economico-patrimoniali delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, era emersa, oltre alla sua pericolosità sociale, la grande sproporzione tra i redditi dichiarati e l’elevato tenore di vita, probabilmente frutto di una carriera criminale, costellata da vicende di evasione fiscale e di fallimenti pilotati".

CASTELLI E IMMOBILI DI LUSSO  - Applicando la normativa prevista dal cosiddetto “Codice Antimafia”, l’Autorità Giudiziaria ha disposto, nei confronti di 3 persone e 10 società, il sequestro di 75 immobili e 32 terreni, per un valore stimato in circa 28 milioni di euro, tra cui alcuni vani di un castello, locali del “Palazzo Noccioli” a Fiumicino, diverse tenute, appartamenti, uffici e negozi ubicati a Roma, di quote societarie e disponibilità bancarie e finanziarie, oltre a due autovetture di lusso e due imbarcazioni, fra cui la “Konigin II", di mussoliniana memoria e di rilevante interesse storico.

SEQUESTRI DELLE FIAMME GIALLE - L’attività si inquadra in un più ampio monitoraggio, sviluppato negli ultimi mesi dalla Fiamme Gialle di Roma, rivolto all’individuazione di grandi patrimoni immobiliari, soprattutto se affidati a società interposte o “di comodo”, sottratti all’imposizione sui redditi. Finora ammontano a 12,5 milioni di euro gli affitti di appartamenti e ville non dichiarati al Fisco che sono stati proposti all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione, nonché sequestrati appartamenti e terreni per oltre 500.000 euro, al fine di cautelare l’Erario per i crediti. 

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