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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Tor Marancia / Via di Grotta Perfetta

Stop ai cantieri della tenuta di Tor Marancia: "Violati vincoli ambientali"

Ad apporre i sigilli il Corpo Forestale dello Stato su ordine della magistratura. Cinque persone denunciate per lottizzazione abusiva in concorso fra loro e danno ambientale. Alla riqualificazione del Parco è legata la costruzione dell'I-60

Costruzioni, parcheggi, cemento all'interno di un parco naturalistico, quello dell'Appia Antica. Una zona sottoposta a vincoli rigidissimi. Eppure in un'area di 26 ettari di questo Parco, la tenuta di Tor Marancia, questi vincoli non sono stati rispettati. Per questo motivo in mattinata il Corpo Forestale dello Stato ha posto i sigilli, denunciando contestualmente cinque persone. Ad essere coinvolti il committente delle opere, il progettista, il direttore dei lavori, l'esecutore materiale degli interventi e il responsabile unico del procedimento. L'effetto immediato è la sospensione dei lavori. I reati contestati sono lottizzazione abusiva in concorso fra loro e danno ambientale.

LE INDAGINI - L'indagine che ha portato al sequestro odierno è partita a seguito dei controlli effettuati dal personale del Corpo forestale dello Stato. E' stata infatti segnalata la presenza di alcuni cantieri edilizi all'interno del bosco di alto fusto nel Parco regionale dell'Appia antica. Sono stati realizzati due ampi parcheggi, un parco giochi, fognature e reti di irrigazione, la base di una pista ciclo-pedonale lunga oltre tre chilometri ed estese recinzioni di reti metalliche. Per realizzare tali opere sono stati sbancati diversi ettari di terreno, recise le radici di numerosi pini di alto fusto, compromettendone la stabilità, cementificato un sottobosco e sono state danneggiate numerose specie vegetali.

AUTORIZZAZIONI - Lo stesso Corpo forestale dello Stato mette in evidenza come gli interventi che oggi hanno portato al sequestro della Tenuta di Tor Marancia "sono stati autorizzati dai competenti uffici regionali e comunali, in base ad una Convenzione urbanistica dell'ottobre 2011 tra il Comune di Roma Capitale e un Consorzio edilizio". Facile pensare quindi che siano in corso accertamenti proprio su queste autorizzazioni.

GLI ABUSI - La gravità degli abusi perpretati nel Parco sono messi in evidenza dal Corpo forestale stesso: "Dentro un bosco, all'interno di un'area naturale protetta, sono presenti dei vincoli inderogabili e, pertanto, non si possono né autorizzare né costruire strade, parcheggi, muri in cemento armato, chioschi e parchi giochi. L'intera zona è, infatti, sottoposta a vincoli paesaggistici e ambientali e inoltre, sullo stesso territorio, nell'aree ricoperte da soprassuoli boschivi, si applicano le misure di salvaguardia previste per le aree forestali. I lavori realizzati non sono opere di pubblico interesse idonee a salvaguardare l'integrità dei luoghi e dell'ambiente naturale del comprensorio del Parco e pertanto non potevano essere autorizzati".

 

Sigilli al Parco di Tor Marancia

I-60 - Ma perché tanta attenzione? Non si tratta di un cantiere come tanti. Quella della tenuta di Tor Marancia può essere definita la madre di tutte le compensanzioni. La riqualificazione di questo parco è infatti fondamentale in quanto vincola l'inizio dei lavori del cosidetto I-60, ovvero 400 mila metri cubi di cemento residenziale, commerciale e turistico. Trenta palazzi, fino a sette piani di altezza per quasi 5000 residenti. Il Parco, nei fatti, secondo quanto stabilito dalla convenzione Urbanistica del 5 ottobre 2011 è il prezzo che i costruttori devono pagare per poter far sorgere i palazzi. 

MOVIMENTO CINQUE STELLE - Il Movimento Cinque Stelle, presente questa mattina sul posto con il consigliere comunale Daniele Frongia e quelli municipali Carlo Cafarotti e Valentina Vivarelli, commenta: "E' un sequestro che ha una portata che va oltre la tenuta di Tor Marancia e interessa l'area dell'I-60, legato al Parco da vincoli formali sostanziati con la Convenzione Urbanistica del 5 ottobre 2011".

Secondo i comitati di zona "il progetto non è compatibile con le condizioni ambientali, di mobilità e di vivibilità del quartiere: i mezzi pubblici stradali sono già ora insufficienti, non abbiamo una rete di mezzi pubblici su ferro, le strade esistenti sono già al limite della loro capacità. Paradossalmente, se si considera quanto detto, non sono state fatte a loro tempo le necessarie valutazioni di impatto ambientale e sperimentazioni sul traffico, considerato che i nuovi residenti porterebbero nel quartiere 4-5000 veicoli al giorno. Questo incremento di mezzi su gomma porterebbe a un aumento delle polveri sottili con conseguente aumento delle malattie da smog: asma, malattie respiratorie croniche, ictus ed infarto". Il Movimento Cinque Stelle inoltre ha più volte denunciato che nell'area dell'I-60 vi sono ritrovamenti archeologici di pregio, anche se, misteriosamente, qualche casale è "scomparso".

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