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Cronaca

Estorsione e spaccio: 16 milioni di euro di beni sequestrati ai Napoletani del Tuscolano

Il provvedimento di confisca riguarda 6 esercizi commerciali a Roma, 12 società, 32 immobili, rapporti finanziari/bancari e 16 veicoli

Duro colpo alla banda dei Napoletani del Tuscolano, arrestati nel febbraio 2015 dai carabinieri al termine della Operazione Tulipano. Un'organizzazione criminale 'autoctona', strutturata secondo un modello tipico della malavita organizzata romana e operante prevalentemente nell'area sud della Capitale, con la sua roccaforte nelle zone della Tuscolana e di Cinecittà. Dopo le condanne, oggi è arrivata anche la maxi confisca dei beni del gruppo criminale che riforniva e gestiva importanti piazze dello spaccio della Capitale quali Borghesiana, Ponte di Nona, Tor Pignattara, il Pigneto, Centocelle, il Quarticciolo e naturalmente la zona della Tuscolana e di Cinecittà.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma ed i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno inftatti eseguito un decreto di confisca emesso a carico di una pluralità di soggetti, già coinvolti in pregresse operazioni di polizia nonché destinatari di misure cautelari. Il decreto di confisca dei beni, ex artt. 24 D.Lgs. 159/2011, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, è arrivato a seguito del sequestro anticipato dei beni eseguito, nel febbraio 2015, unitamente alle misure cautelari in carcere.

Nel dettaglio, le indagini patrimoniali eseguite nell'ambito del procedimento di prevenzione avevano consentito di rilevare come i soggetti destinatari del provvedimento di sequestro, disponessero di "beni del valore del tutto sproporzionato rispetto al reddito percepito e dichiarato da loro e dalle persone rientranti nel loro nucleo familiare, tanto da far ritenere che tali risorse economiche costituissero provento o reimpiego di attività delittuose", secondo quanto emerso dalle indagini.

Il provvedimento è stato adottato su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che, nel valutare la perdurante pericolosità sociale dei 10 destinatari, aveva recepito la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, basata sulla mancata dimostrazione della legittima provenienza dei beni nella disponibilità dei proposti e la manifesta sproporzione tra il patrimonio accumulato dagli stessi e dai propri nuclei familiari negli ultimi 20 anni, rispetto al reddito dichiarato al fisco.

Il provvedimento di confisca riguarda 6 esercizi commerciali a Roma12 società32 immobili, di cui 31 a Roma e provincia e uno a Isola di Capo Rizzuto, 74 rapporti finanziari/bancari e 16 veicoli, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 10 milioni di euro.

Nell’ambito della stessa operazione e sulla scorta dei medesimi presupposti (pericolosità sociale e acclarata sproporzione tra patrimonio accumulato e redditi dichiarati), i militari del G.I.C.O. del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito la confisca di beni nei confronti di un ulteriore soggetto appartenente al clan di camorra Mariano, ma da lungo tempo domiciliato nella Capitale ed in contatto con esponenti di spicco della criminalità romana.

In tale contesto, la confisca ha ad oggetto un patrimonio già sottoposto a sequestro nel gennaio 2016, costituito da 6 fabbricati ubicati a Roma, 1 società a responsabilità limitata (esercente, in Roma, l’attività di 'affittacamere, case vacanze, bed and breakfast, residence'), 3 autovetture e due rapporti finanziari/bancari, per un valore complessivo stimato in circa 6200000 euro.

Con l’operazione odierna, il Tribunale di Roma, la D.D.A. di Roma, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza di Roma hanno recuperato un ampio spazio di legalità, restituendolo alla collettività onesta.

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