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Cronaca

Sequestrati beni per tre milioni di euro ad un imprenditore romano

La misura di prevenzione patrimoniale da parte dei militari della Guardia di Finanza. Tra i beni 9 immobili, conti correnti, tre auto ed un cavallo

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito il sequestro di beni mobili ed immobili, per un valore stimato di circa 3 milioni di euro, nei confronti di Francesco Musco - imprenditore romano con precedenti per bancarotta fraudolenta, riciclaggio e frode fiscale - e dei suoi congiunti.

Come riporta la Guardia di Finanza, la misura di prevenzione patrimoniale trae origine dalle indagini svolte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma nell’ambito del fallimento della società Veradia Film Srl, riconducibile ai fratelli Verdecchi, che si era indebitata per oltre 3,5 milioni di euro.

La società fallita aveva fatto ampio ricorso a finanziamenti pubblici erogati tra il 2003 ed il 2005 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la produzione e la distribuzione di opere cinematografiche nella misura di circa 10 milioni di euro, metà dei quali trasferita e occultata ai danni dei creditori con operazioni finanziarie che sono costate l’accusa di riciclaggio ad alcuni dei soggetti coinvolti nel fallimento.

Le indagini hanno svelato che, nel periodo successivo alle vicende relative alla gestione della Veradia Film Srl- e in particolare nel decennio 2006/2016 –, il Musco e i suoi congiunti hanno riciclato ingenti somme di denaro ed evidenziato una macroscopica sproporzione rispetto ai redditi dichiarati al fisco e alle loro lecite disponibilità economiche. 

Gli accertamenti economico-patrimoniali della Guardia di Finanza, oltre a ricostruire le attività e il tenore di vita di ciascuno dei proposti, hanno fatto emergere lo stretto legame esistente con il gruppo imprenditoriale e societario dei fratelli Verdecchi che, come si legge nel provvedimento oggi eseguito, “ha certamente costituito l'humus in cui è nato il progetto illecito finalizzato alle indebite appropriazioni ed alle distrazioni delle consistenti risorse corrisposte dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali”.

I militari hanno documentato, infine, il sistematico ed abituale ricorso a versamenti di ingenti somme di denaro in contanti sui conti correnti che hanno consentito l'emissione di assegni utilizzati per l’acquisto di immobili di valore. 

Il Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, alla luce del quadro probatorio raccolto nel corso delle indagini, valutata la pericolosità dei soggetti ed accertata la disponibilità di beni per un valore incoerente con i redditi dichiarati dal Musco e dai propri familiari, ha accolto la proposta della Procura della Repubblica della Capitale, disponendo il sequestro di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro, consistenti in 9 immobili, disponibilità sui conti correnti, quote sociali di una società, 3 autoveicoli ed un cavallo.

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