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Cronaca Tor Bella Monaca / Via Giovanni Battista Scozza

Colpo al tesoro del clan Cordaro: sequestrati ristoranti ed una squadra di calcio

Le misure preventive hanno riguardato beni immobili e conti correnti per circa 3 milioni di euro. Le indagini durate tre anni, sono il proseguo dell'Operazione R9 che lo scorso luglio ha portato all'arresto all'arresto di 37 sodali al gruppo criminale operante nella zona di Tor Bella Monaca

Un giro d'affari da 120mila euro al mese che ha portato l'organizzazione ad accumulare beni per 3 milioni di euro. A sequestrare il tesoro del clan Cordaro, sgominato nel luglio del 2016 nell'ambito della Operazione R9, la Squadra Mobile di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica capitolina. Un 'tesoro' accumulato nel corso degli anni stimato in circa 3 milioni di euro. Oltre a ville ed abitazioni nella zona di Tor Vergata, a Rocca Priora ed a Monte Compatri, la famiglia aveva investito i propri beni nell'Isola sarda della Maddalena, (provincia di Sassari), dove gli inquirenti hanno messo i sigili ad un ristorante, un fast food pizzeria e soprattutto a quote e patrimonio della Asd "Ilvamaddalena 1903", squadra di calcio che milita nel campionato di Eccellenza sardo. 

DAL SEQUESTRO ALLA CONFISCA - L'esecuzione della misura di prevenzione, è stata attuata questa mattina dagli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura di Roma e dalla Squadra Mobile, con l’ausilio degli omologhi uffici di Sassari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica capitolina. Un sequestro di beni per circa 3 milioni di euro finalizzato alla confisca del patrimonio nella disponibilità dei principali esponenti della famiglia Cordaro, ritenuti capi e promotori dell’associazione. Le indagini sono state presentate nella sala stampa della Questura di Roma alla presenza del dottor Michele Prestipino, (Procuratore Aggiunto della DDA capitolina), il dottor Luigi Silipo, primo dirigente della Squadra Mobile di Roma, la dottoressa Angela Altamura, dirigente della Divisione Anticrimine della Questura Capitolina ed il dottor Maurilio Grasso, dirigente della Divisione Criminalità Organizzata della polizia romana.

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