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Cronaca Nettuno

Nettuno, sequestrati 11 milioni di euro di beni a noto imprenditore

Si tratta dell'imprenditore Fernando Mancini già coinvolto nell'operazione denominata 'Domus Aurea' che portò al sequestro di una lussuosa villa con piscina di oltre 400 metri quadrati e di una autovettura sportiva

Un sequestro di 11 milioni di euro di beni tra Nettuno ed Aprila all'imprenditore Fernando Mancini . Mattinata movimentata sul litorale sud quando i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, con il supporto di un velivolo della Sezione Aerea di Pratica di Mare, hanno eseguito il sequestro di numerosi beni immobili e mobili, per un valore stimato di oltre 11 milioni di euro.

IL BLITZ - Mancini è stato già più volte inquisito e condannato per vari reati che spaziano dalla bancarotta fraudolenta al traffico di stupefacenti passando per la frode fiscale. Il provvedimento è stato emesso, ai sensi della normativa antimafia, dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma a seguito degli accertamenti economico-patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri, che hanno evidenziato la notevole sproporzione tra "l'immenso patrimonio nella disponibilità del pregiudicato ed i redditi dichiarati".

IL SEQUESTRO - Il blitz della Finanza ha portato al sequestro di 3 auto, 19 conti bancari, quote di maggioranza di 12 società, un lussuoso stabilimento balneare, una rivendita di sigarette e ben 109 unità immobiliari, tra cui una stupenda villa di circa 400 metri quadrati con piscina, 38 appartamenti, 44 magazzini/garage, 8 capannoni industriali e 18 terreni.

Finanza, il blitz all'imprenditore Mancini

OPERAZIONE DOMUS AUREA - Il provvedimento scaturisce dalle indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno che hanno preso avvio dall'operazione Domus Aurea dello scorso novembre 2015, nel corso della quale è emersa la figura di Mancini, "tra i protagonisti di un sodalizio criminoso costituto da 13 persone dedito ad ingenti truffe ai danni di imprese ed all'evasione fiscale per importi rilevanti, i cui proventi erano reinvestiti in imprese edilizie ed attività turistiche che venivano intestate artificiosamente a società costituite ad hoc ed a teste di legno".

GLI AFFARI - Le truffe, secondo le indagini, sono servite a Mancini per l'ammodernamento di un lussuoso stabilimento balneare andato distrutto in un incendio, nonché per la costruzione, a Nettuno, di 5 palazzine di alloggi residenziali, per un totale di oltre cento unità immobiliari. Le società fittizie erano anche servite, altra ingegnosa trovata, all'ottenimento di indebiti vantaggi fiscali essendo funzionali ad un giro di fatture per operazioni inesistenti di oltre 2,4 milioni di euro, che ha consentito di evadere l'IVA per oltre 500mila euro.

Nettuno: operazione Domus Aurea

EVASO IL FISCO - Gli accertamenti successivi hanno evidenziato, oltre all'elevato tenore di vita non giustificabile con i redditi dichiarati al Fisco sia per Mancini che per i componenti del suo nucleo familiare.

I militari della Compagnia di Nettuno, che si sono avvalsi nel corso dell’operazione del prezioso supporto di un velivolo della Sezione Aerea di Pratica di Mare, hanno anche appurato che l’uomo "avrebbe finanziato gran parte degli investimenti immobiliari facendo rientrare in Italia, avvalendosi del così detto scudo fiscale, una parte dei profitti delle passate attività illecite, trasferiti in Spagna nel luglio 2005, pari a circa 10 milioni di euro".

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