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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Parioli / Via Panama, 2

Pup via Panama, la Cassazione conferma sequestro: “Non escluse speculazioni”

Secondo l'opposizione la sentenza richiede ora una moratoria all'intero piano parcheggi. Cantiani Pdl: "Sentenza riguarda area privata. Nostro piano ne esce rafforzato"

"Non esiste alcuna garanzia che gli spazi di parcheggio troveranno una effettiva destinazione nei termini previsti dal progetto e, inoltre, difetta una relazione tra spazi destinati a parcheggio e specifici immobili ricompresi nell'area individuata". Rischia di arenarsi su questo passaggio di una sentenza della Cassazione l'intero piano parcheggi del Comune di Roma. Una sentenza le cui motivazioni sono state depositate ieri e che confermano il sequestro del cantiere di via Panama, nelle immediate adiacenze di villa Ada.

In sostanza la sentenza afferma che la legge del 1997, la cosiddetta legge Tognoli, non garantisce contro "attività meramente speculative" dei costruttori. Il piano, lo ricordiamo, è nato sotto la giunta Rutelli per agevolare la creazione di parcheggi pubblici interrati.

Nel mirino dell'alta Corte c'é la parte della delibera che definisce "prossimi" (e dunque potenzialmente interessati ai box) gli edifici "la cui sagoma rientri per intero all'interno della figura che si ottiene individuando le vie parallele ai confini dell'area di parcheggio alla distanza di un chilometro dai singoli lati dell'area stessa". Un chilometro di distanza é eccessivo perché si possa configurare il necessario rapporto di "pertinenzialità" tra abitazioni e garage così come stabilito dalla legge Tognoli, e il progetto dei megaparking inoltre deve indicare quali sono gli immobili ai quali è destinata la vendita. Altrimenti si versa "in ipotesi di iniziativa speculativa".

“Quei costruttori che vogliono edificare senza rispettare i paletti della 'Tognoli' - conclude la Cassazione - possono certo farlo, però senza servirsi del "regime agevolato", ma seguendo "l'ordinario regime del permesso di costruire" e "sottoponendo l'opera ai controlli preventivi necessari anche in relazione alle dimensioni e all'impatto che questa riveste nel tessuto urbano".

Così è stato confermato il sequestro del cantiere di Villa Ada, ai Parioli, destinato alla realizzazione di 497 posti auto interrati ad opera della “Panama Giardini srl”

Immediate sono piovute le richieste di sospensione dei piani urbani parcheggio. “Con la sentenza sul Pup di Villa Ada finalmente si fa definitiva chiarezza sui Pup” - dice Nando Bonessio, presidente regionale dei Verd -  che non sono legittimi, dato che il limite di “prossimità” o di “pertinenza”, ovvero la possibilità di vendere i box solo ai residenti nei palazzi limitrofi al parcheggio interrato, è fortemente disatteso, o non realizzabile”.

Secondo Bonessio “è impensabile  che in questo periodo di crisi si riescano a vendere tutti i box ai condomini degli edifici vicini, è molto più probabile invece, che a comprarli siano commercianti che li utilizzerebbero come magazzini, senza quindi liberare spazi in superficie, così come invece previsto dallo spirito col quale nascono i Pup stessi”.

Bonessio chiede infine una moratoria: “A questo punto chiediamo che si deliberi subito una moratoria per tutti i progetti. Si evitino progetti inutili che possono solo far male alla città. Serve lo stop immediato e la rivalutazione di tutti gli interventi, la sentenza della Cassazione fa definitivamente crollare il meccanismo speculato legato ai box interrati”.

Gli fa eco Athos De Luca, consigliere PD: “La sentenza della Cassazione mette in discussione tutto il Piano parcheggi, che va ricondotto rigorosamente nell'alveo della legge e va ripensato alla luce delle nuove emergenze del traffico e indirizzato al rilancio dei mezzi pubblici e non alla realizzazione di box costosissimi, costruiti solo per fini speculativi, che portano il traffico anche nel cuore del centro storico”.

Smentisce l'interpretazione di Bonessio e di altri membri dell'opposizione capitolina il consigliere del Pdl Roberto Cantiani: “Sarebbe il caso che i colleghi dell'opposizione che si sono avventurati in confuse interpretazioni di una sentenza della Corte di Cassazione si documentassero prima di rilasciare intempestive dichiarazioni. Il provvedimento, infatti, riguarda un parcheggio realizzato su area privata e dunque non ha nulla a che vedere con il Piano Urbano Parcheggi di Roma Capitale 1989-1991. Sull'opera oggetto della sentenza, la Corte ha rilevato specifiche mancanze da parte della ditta costruttrice che hanno portato al sequestro del cantiere. A fronte di ciò, il Pup di Roma ne esce rafforzato, poiché pone in essere quei procedimenti di garanzia e di trasparenza che evitano proprio la possibilità di innescare meccanismi speculativi ai danni dei cittadini”.

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