rotate-mobile
Cronaca

Cucchi, sentenza d'appello: assoluzione per tutti gli imputati

Non c'è nessun colpevole per la morte di Stefano Cucchi. Oggi la sentenza della Corte di Assise d'Appello. In primo grado erano stati condannati i medici, per omicidio colposo

Tre ore di camera di consiglio, e un verdetto destinato a far discutere. Tutti gli imputati del caso Cucchi sono stati assolti. Tutti e 12. E' la sentenza della Corte di Assise d'Appello, nel processo per la morte del geometra romano arrestato il 15 ottobre 2009 e morto una settimana dopo all'ospedale Sandro Pertini. 

L'accusa aveva richiesto di ribaltare la sentenza di primo grado, pronunciata a giugno del 2013, quando furono assolti i tre agenti della Polizia Penitenziaria e i tre infermieri e condannati per omicidio colposo (e non per abbandono d'incapace come chiesto) cinque dei sei medici imputati (un sesto medico fu condannato per falso ideologico). Stavolta il giudice ha deciso per l'assoluzione per tutti, per insufficienza di prove. 

Per la prima volta al processo c'erano anche due degli agenti imputati e hanno rilasciato le prime dichiarazioni pubbliche, a cinque anni dai fatti. Così si è espresso Nicola Manichini, assolto in primo grado: "Dopo 25 anni di servizio posso riconoscere segni di pugni e quei segni sotto gli occhi di Stefano Cucchi sembravano segni di una malattia e non certo di pugni. Camminava da solo, a parte la magrezza, nulla faceva pensare che non potesse stare in carcere. Fui io a chiamare il medico per far visitare Cucchi e quando arrivò disse di non volersi spogliare e far visitare, voleva solo una medicina per il mal di testa". 

Ha parlato anche Antonio Domenici, altro agente imputato: "L'unica nostra colpa è stata quella di esserci trovati puntualmente in servizio quel giorno, il 16 ottobre del 2009, nel reparto camere di sicurezza del Tribunale. Io non ho commesso alcuna azione violenta verso Stefano Cucchi. Da 30 indosso la divisa e tutti mi conoscono come persona mite. Non è nella mia indole, io sono quello che ha cercato di aiutarlo". 

Intanto giovedì 30 ottobre, durante il Consiglio comunale della Capitale, è passata la mozione per dedicare una piazza o una via a Stefano. Presentata dal centrosinistra, la mozione è stata sottoscritta dal Movimento 5 stelle e il testo è stato approvato. 

"SENTENZA DISSONANTE CON I RISULTATI DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA" - Amaro il commento del sindaco Ignazio Marino al verdetto di oggi. “La sentenza sulla morte di Stefano Cucchi mi lascia senza parole. Il mio rispetto per i giudici è massimo, ma questa sentenza è dissonante rispetto alle conclusioni formulate dalla Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale del Senato che ho presieduto prima di diventare sindaco e che ha svolto una indagine sulle cause della morte di Stefano". 

E ancora: "La Commissione d'inchiesta si è trovata di fronte alla drammatica vicenda di un ragazzo che ha perso dieci chili in sei giorni: i consulenti della Commissione hanno documentato che, oltre alla disidratazione, il corpo di Stefano riportava alcune lesioni anche vertebrali. Nell'analizzare quanto accaduto, la sensazione forte della Commissione è che nei confronti di Stefano Cucchi abbiano prevalso le esigenze legate agli aspetti cautelativi rispetto a quelli sanitari. Stefano, come detenuto, non si è visto riconoscere lo stesso diritto alla salute di chi non si trova in carcere: la sua famiglia infatti non ha potuto parlare subito con i medici delle sue condizioni di salute, perché serviva l'autorizzazione di un magistrato di sorveglianza. Esprimo quindi la mia sincera vicinanza a Ilaria Cucchi e alla sua famiglia”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cucchi, sentenza d'appello: assoluzione per tutti gli imputati

RomaToday è in caricamento