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Cronaca Piazza del Colosseo

Scritta "Morte" sul Colosseo, al vaglio una "zona rossa" per la sicurezza del monumento

L'atto vandalico su un pilastro dell'anfiteatro Flavio. Il Soprintendente per il monumento: "Stiamo valutando la possibilità di creare un'area di non libero accesso"

Due scritte con vernice nera su un pilastro del Colosseo: "Balto" e "Morte", a 24 ore dall'atto di vandalismo perpetrato in un'area dell'anfiteatro Flavio interdetta al pubblico, si ripropone il problema intrusione e sicurezza per il monumento simbolo della Città Eterna, violato la stessa notte in cui è comparsa la scritta da due turisti brasiliani che hanno scavalcato la cancellata del Colosseo per poi cadere da un'altezza di quattro metri, con uno dei due ricoverato in ospedale con una frattura del bacino.

IL SOPRINTENDENTE - Poi lo scempio delle scritte, comparse su una colonna interdetta al pubblico e trovate nella mattinata di ieri. Un atto di vandalismo in relaizione al quale stanno svolgendo indagini gli agenti di polizia del commissarato Celio. Proprio alla luce degli ultimi fatti il soprintendente speciale per il Colosseo Francesco Prosperetti spiega: "Ho chiesto alla Prefettura di organizzare un incontro con il coordinamento delle forze che garantiscono la sorveglianza in piazza del Colosseo, Esercito, polizia e carabinieri".

"SERVE UNA ZONA ROSSA" - Un monumento violato ripetutamente da atti vandalici e scavalcamenti: "Stiamo valutando la possibilità di creare un'area per così dire di non libero accesso, una zona rossa - ha spiegato ancora il soprintendente, Francesco Prosperetti - Un'area separata non da sistemi fisici o recinzioni, ma da dissuasori come catenelle sul perimetro di questa zona, all'interno della quale sarà installato un sistema di videocontrollo. La zona rossa avrà la dimensione originaria dell'area del Colosseo in epoca romana, in un raggio di una quindicina di metri. Ovviamente è un'ipotesi da verificare con il comune di Roma con cui abbiamo aperto da tempo un tavolo di lavoro anche su numerosi altri temi, come i Fori Imperiali".

SFREGIO AL MONUMENTO - Una situazione che ha trovato anche il commento del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franschini: "Il gesto vandalico al Colosseo è un autentico sfregio a un monumento simbolo del patrimonio culturale mondiale. Alla prevenzione sempre necessaria per impedire ogni danno ai beni storici, artistici e archeologici si devono affiancare pene più severe per chi compie simili gesti, così come previsto dal disegno di legge delega approvato lo scorso 23 dicembre dal Governo che introduce, tra l'altro, specifiche fattispecie di reato per il deturpamento, il danneggiamento e l'imbrattamento di beni culturali e paesaggistici". 

TEMPI BREVI - Ministro del Mibact che ricordando i contenuti del provvedimento del Governo che introduce un sistema sanzionatorio improntato a una maggiore severita per chi commette delitti contro il patrimonio culturale. Per chi deturpa o imbratta i beni culturali le norme, ora all'esame del parlamento, raddoppiano le pene da un minimo di un anno a un massimo di 5 anni di reclusione conclude: "Auspico che il Parlamento concluda quanto prima l'esame del provvedimento per arrivare in tempi brevi alla sua definitiva approvazione". 

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