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Cronaca

"A Roma irregolari il 55% di scontrini e ricevute fiscali"

Sui controlli eseguiti a Roma dalla Finanza, più della metà degli esercenti non è in regola. In un bar del Centro Storico, è stato scoperto un doppio misuratore fiscale per evadere l'Iva

Il 54,71% dei commerciantii fa ricevute e scontrini irregolari. Sono circa 5800, su oltre 10600 controlli eseguiti a Roma e provincia nei primi cinque mesi dell'anno, le irregolarità riscontrate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma sul fronte del riscontro della regolare emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali da parte degli operatori commerciali obbligati al rilascio.

In particolare, ammontano a 1241 (63,60% su un totale di 1951) ed a 4.530 (52,16% su un totale di 8684) le irregolarità riscontrate, rispettivamente, per le ricevute e gli scontrini fiscali e, nella sola città di Roma, in cui operano due gruppi territoriali del Corpo, si registra una percentuale di irregolarità del 64,82% per le ricevute e del 64,89% per gli scontrini fiscali. 457 irregolarità su un totale di 705 controlli, per le ricevute e 2680 su un totale di 4130, per gli scontrini fiscali.

Numerosi anche i casi di esercizi privi di autorizzazione amministrativa e di ristoranti che, contrariamente a quanto disposto dalla normativa vigente, addebitavano ai clienti costi aggiuntivi a titolo di coperto. In concomitanza con il Giubileo Straordinario della Misericordia, poi, sono aumentate le irregolarità. 

In un noto bar nel Centro Storico della Capitale, i militari del I Gruppo hanno scoperto l'esistenza di un doppio misuratore fiscale: oltre a quello autorizzato con cui venivano emessi scontrini per una parte irrisoria delle consumazioni, ve ne era un altro occultato sotto il bancone, che permetteva all’esercente di consegnare ai clienti scontrini formalmente ineccepibili ma, in realtà, privi di rilevanza fiscale consentendo di evitare la contabilizzazione degli incassi effettivi.

In questo modo, in poco più di due mesi, sono stati occultati corrispettivi per oltre 650mila euro, oltre all'evasione dell'IVA per 65mila euro, facendo scattare la segnalazione all’Agenzia delle Entrate per la sospensione dell’attività commerciale da uno a sei mesi, oltre che per l’irrogazione della sanzione amministrativa.

Nel 2015 e nei primi cinque mesi del 2016, sono state formulate alle tre Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate 117 proposte (di cui 40 riguardanti Roma), cui ha fatto seguito l’emanazione di 76 provvedimenti di chiusura delle attività (di cui 37 concernenti la Capitale), in applicazione della normativa prevista in materia che prevede la sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività nel caso di accertamento di 4 violazioni nell’arco di cinque anni.

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