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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Via del Casale di San Nicola

Scontri Casale San Nicola, CasaPound: "Colpevoli di difendere gli italiani"

Sei le misure cautelari eseguite dalla Digos per le tensioni dello scorso 17 luglio. Iannone: "Arresti liberticidi"


"Arresti liberticidi, colpevoli di difendere gli italiani", così gli esponenti di CasaPound commentano le misure cautelari eseguite stamattina dalla Digos di Roma in relazione agli scontri che si registrarono lo scorso 17 luglio a Casale San Nicola, dove i Fascisti del Terzo Millennio erano in presidio con altri cittadini per< opporsi all'arrivo di alcuni migranti nella struttra dell'ex Socrate. Stamane i sei fermi da parte degli investigatori che hanno trovato il commento a caldo della stessa CasaPound che per voce del suo leader Gianluca Iannone difende il proprio operato: "La nostra colpa? Aver protetto cittadini inermi dalle manganellate ordinate dal prefetto".

LA NOTA DI CASAPOUND - Questa la nota stampa per interno di CasaPound Italia: "Colpevoli di difendere l’Italia e gli italiani”. Così il leader di CasaPound Italia Gianluca Iannone commenta le misure cautelari eseguite questa mattina nei confronti di alcuni esponenti del movimento per i fatti avvenuti a Casale San Nicola nel luglio scorso. “Arresti liberticidi – sottolinea Iannone – che ancora una volta arrivano ‘casualmente’ nel momento in cui si aprono i giochi per la partita più importante per un Pd in enormi difficoltà, quella del voto per la Capitale".

"Qual è la colpa di CasaPound? Aver osato difendere le donne e gli anziani del quartiere dalle manganellate della polizia? – si chiede Iannone - Le innumerevoli immagini di quel giorno dimostrano senza ombra di dubbio quello che è accaduto: cittadini inermi a fare pacificamente blocco per non far passare i pullman e poliziotti pronti alla carica. Donne trascinate via a braccia per ordine di chi ha gestito ad arte l’ordine pubblico per provocare gli scontri. Cittadini terrorizzati da chi avrebbe dovuto difenderli e invece gli urlava in faccia “Vi ammazziamo”. 

A Casale ci siamo schierati al fianco dei residenti sopra le cui teste sono state prese da Gabrielli, con ostinazione da dittatore, decisioni assurde. Abbiamo per tre mesi protestato pacificamente senza che il prefetto si degnasse nemmeno di ascoltare le rimostranze di chi si sarebbe poi trovato ad affrontare una vera e propria invasione di immigrati in un comprensorio dove abitano solo 250 famiglie. A Casale abbiamo difeso i diritti degli italiani, come facciamo ogni giorno nelle strade e nelle piazze di tutto il Paese. Se amare l’Italia è un reato, allora arrestateci tutti perché non ci fermeremo".
 

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