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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via del Tritone

Scontri 31 ottobre, i movimenti assediano il centro: blindati assaltati dai manifestanti

Momenti di tensione oggi in via del Tritone per le proteste indette in occasione della Conferenza Unificata con l'Anci sul tema della casa. Bombe carta e lacrimogeni. Bilancio: sei feriti e otto fermati

Giornata di tensione oggi per le strade del centro a causa della manifestazione dei movimenti per il diritto all'abitare. Migliaia di persone hanno cercato di raggiungere via della Stamperia dove questa mattina si è tenuta la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni scontrandosi con le forze dell'ordine che chiudevano con diversi blindati via del Tritone all'altezza di via Poli. Gli attivisti hanno tentato ripetutamente di forzare il cordone. Volano oggetti, uova e qualche bomba carta. Dalla Questura denunciano anche l'utilizzo di spray urticante. Poi i fumogeni e le cariche della polizia. Sedici feriti, sei dei quali finiti all'ospedale, e otto fermati il bilancio totale. Piazza Montecitorio rimane presidiata fino a sera in attesa del rilascio degli attivisti fermati.

La giornata è iniziata con un presidio davanti a Montecitorio. Intorno alle undici la piazza si riempie di attivisti dei movimenti per il diritto all'abitare e senza casa. Molti i migranti anche se non sono pochi nemmeno i romani. Tanti gli attivisti arrivati da tutta Italia per continuare la mobilitazione iniziata con il corteo del 19 ottobre scorso e con la tendopoli davanti al ministero delle Infrastrutture. “Blocco generalizzato degli sfratti, anche per la morosità incolpevole” la richiesta alle istituzioni. Presenti anche molti inquilini sotto sfratto organizzati dal sindacato di base Asia Usb.

La tensione aumenta intorno a mezzogiorno quando i manifestanti decidono di muoversi in corteo su via del Corso per avvicinarsi in via della Stamperia dove è in corso la Conferenza Unificata. Il centro è militarizzato. Chiusa via del Corso e successivamente via del Tritone, il traffico si paralizza. Smettono di circolare anche i mezzi pubblici.
Gli scontri iniziano in via del Tritone quando gli attivisti iniziano a premere contro i blindati delle forze dell'ordine. Volano oggetti, uova e qualche bomba carta. Qualche manifestante 'assalta' i blindati salendoci sopra. Nell'arco di un'ora si susseguono diverse cariche. Il lancio di fumogeni crea il caos. I manifestanti si disperdono per le vie del centro, molti corrono verso Fontana di Trevi. La paura fa chiudere i negozi e i turisti si rifugiano dentro ai bar spaventati dalla folla in corsa.

Protestano i commercianti costretti a chiudere nell'ora di punta: “Oggi abbiamo perso almeno il 50% delle vendite e ora con il ponte di mezzo le cose andranno anche peggio” lamenta una profumeria di via del Tritone. "Da stamani non ho venduto nulla, sto a zero" racconta il titolare di 'Di Cori Gloves'. “Ancora una volta i commercianti romani sono costretti a subire pesanti disagi dovuti allo svolgimento di un corteo in pieno Centro Storico. E' intollerabile che decine di attività siano state costrette a chiudere, malgrado la presenza dei clienti, per timore che il proprio esercizio potesse subire danni" dichiara il presidente della Confcommercio di Roma, Giuseppe Roscioli.

Al termine della Conferenza Unificata il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha spiegato i risultati dell'incontro. L'obiettivo è rifinanziare due fondi contro l'emergenza casa: il primo per l'affitto, attualmente a 100 milioni, ed il secondo per i morosi incolpevoli. E poi verrà istituito un terzo fondo a garanzia dei proprietari di immobili. "Quello di oggi è il primo di un rapidissima serie di incontri operativi che porteranno il governo a fare un secondo provvedimento per sviluppare i punti concordati: per l' emergenza a breve è necessario affrontare i due anelli deboli della catena: chi non riesce a pagare l'affitto non per sua colpa da un lato, e i proprietari delle case dall'altro". Insomma, è stato fatto un primo passo “importante ma non sufficiente”.

Anche per il sindaco Marino le risorse messe in campo sono insufficienti. "Chiedo al Governo di prendere in considerazione questa proposta per i nuclei più fragili, quelli con anziani, bambini e disabili, fino a quando non sarà approvato il decreto legge ed entrerà effettivamente in vigore. Questo darà la possibilità ai Comuni di intervenire" ha affermato al termine della conferenza.

Il presidio dei movimenti per il diritto all'abitare fuori da Montecitorio dura fino a sera. “Liberi tutti” il grido della piazza in attesa del rilascio degli attivisti fermati. Come accadde al termine della tendopoli a Porta Pia, la mobilitazione è destinata a durare. L'appuntamento è per il 9 e il 10 novembre nella Capitale. Il sentimento che regna al termine degli scontri è l'insoddisfazione per quanto emerso tal tavolo. Non sono escluse nuove mobilitazioni.

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