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Cronaca

Sciopero 8 marzo, dai trasporti ai nidi: città a rischio paralisi

Si fermano le donne in tutti i settori con la mobilitazione di 24 ore, indetta da diverse categorie dei sindacati di base su richiesta di 'Non una di meno'. Stop anche per Atac, Roma Tpl e Cotral

8 marzo di sciopero generale in arrivo per diverse categorie e sigle dei sindacati di base. Motore della mobilitazione, indetta su richiesta di 'Non una di meno' e in una data non casuale, la protesta delle donne che al grido di "Se le nostre vite non valgono, allora scioperiamo" faranno sentire tutto il proprio peso nella società e nei rispettivi luoghi di lavoro. 24 ore di stop per tutte le categorie, sia del settore pubblico sia in quello privato.

E a Roma si ferma anche il trasporto pubblico locale. Così l'8 marzo 2017 potrebbe trasformarsi in una giornata di paralisi per la città. Sono a rischio non solo i bus, le metro e i tram in capo ad Atac, le linee periferiche gestite da Roma Tpl e quelle di Cotral. Ma i disagi potrebbero coinvolgere tanti altri settori, dalle materne e dai nidi capitolini alle scuole e università passando per la raccolta dei rifiuti, gli ospedali, i musei e gli uffici privati. 

LO SCIOPERO DELLE DONNE - Quest'anno l'8 marzo sarà una giornata di proteste anche in Italia e a Roma, dove è in programma un fitto calendario di eventi. Ad aderire allo sciopero globale in occasione della Giornata internazionale della donna in altri 40 Paesi nel mondo, è la Rete Non Una Di Meno, scesa in piazza con una partecipatissima manifestazione il 26 novembre scorso. A "garantire la reale possibilità" alle donne di astenersi dal lavoro per tutte le categorie, la decisione di diverse sigle sindacali che per l'occasione hanno indetto uno sciopero generale, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Tra queste figurano: Usi, Slai Cobas per il sindacato di Classe, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc Cgil. 

Fitto il calendario di eventi in programma nella Capitale. Si parte alle ore 8 in via di Casal Boccone 188/190, la 'sede romana' di Almaviva che ha chiuso i battenti a fine anno dopo una lunga trattativa con il Governo. "Contro i licenziamenti" si raduneranno le ormai ex lavoratrici della società di call center. Alle 9 Piazza San Cosimato si trasformerà nella "Piazza della Formazione alle differenze, contro la “buona scuola” e i suoi decreti attuativi". Da lì si raggiungerà "insieme il Miur a Trastevere" al grido di "Scuola libera tutti". A seguire il presidio alla Regione Lazio, alle 10, in Piazza Oderico da Pordenone a Garbatella. "Libere di scegliere, pronte a reagire. Piazza della Salute, dell’Autodeterminazione e del Lavoro". Doppio appuntamento alle 11, il primo nel Piazzale della Minerva alla Sapienza per "Università e Ricerca libere, laiche e accessibili a tutti", il secondo in piazza Madonna di Loreto, nei pressi del Campidoglio, dove si raduneranno le educatrici dei nidi di Roma. Alla giornata di protesta aderiranno anche le donne dei movimenti per il diritto all'abitare. Per questo alle 16 si terrà un presidio sotto l'assessorato alle politiche sociali in viale Manzoni "contro la delibera dell'assessora Baldassarre sulle residenze fittizie che non riconosce diritti e dignità alle donne che lottano, costringendole nella categoria della fragilità da destinare al controllo dei servizi sociali". Le varie proteste, convergeranno alle 17 al Colosseo da dove partirà un corteo. 

"Le donne, e non solo" si legge nell'appello che invita allo sciopero "scenderanno in strada ancora una volta in tutte le città italiane con cortei, assemblee nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali, nelle università, per mostrare con forza che la violenza maschile contro le donne è una questione strutturale alla società, che attraversa ogni luogo, dalle case ai posti di lavoro, dagli ospedali alle università, dai media alle frontiere, e che in ogni luogo va contrastata". Tra gli 8 punti per l'8 marzo figurano la protesta contro la "trasformazione dei centri antiviolenza in servizi assistenziali"; un accesso più rapido alla giustizia "con misure di protezione immediata per tutte" e un "reddito di autodeterminazione per uscire da relazioni violente". E ancora. "L'aborto libero, sicuro e gratuito" e perchè "l’educazione alle differenze sia praticata dall’asilo nido all’università". 

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