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Cronaca Parioli / Viale Liegi

Scarcerato Giorlandino, il professore con le lacrime agli occhi: "Io estraneo ai fatti"

Il medico ricercatore incontra la stampa con i suoi legali: "Mi occupo solo di far avere figli a chi non può averne e di farli nascere sani a chi ha problemi per averne"

Non è riuscito a nascondere le lacrime interrompendo le proprie parole con i singhiozzi della commozione. A spiegare alla stampa lo stato d'animo vissuto dopo dieci giorni di arresti domiciliari, revocati nella giornata di ieri dal Tribunale del Riesame di Roma, il professor Claudio Giorlandino, indagato dalla magistratura, assieme ad altre quattro persone, con l'accusa di "stalking" nei confronti della sorella Maria Stella, titolare dei centri diagnostici Artemisia Lab.

ARRESTI DOMICILIARI - Il professore Giorlandino era finito nell'occhio del ciclone lo scorso 13 aprile quando i carabinieri gli hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Nella giornata del 23 aprile la revoca della misura cautelare, con il divieto di avvicinamento alla sorella ancora in atto. Oggi una conferenza stampa nei laboratori Altamedica di viale Liegi ai Parioli. Assieme a lui i suoi avvocati difensori Maria Teresa Napolitano e Riccardo Olivo.

PAZIENTI VICINE AL PROFESSORE - A spiegare il proprio stato d'animo lo stesso "Re dell'amniocentesi" che ha esordito ringraziando in primis le sua pazienti "per non aver dubitato della mia totale estraneità ai fatti contestati" e poi i colleghi della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia che "che mi hanno espresso vicinanza e stima in questo momento difficile".

"VICENDA PENOSA" - Soddisfatto per quanto deciso dal magistrato Giorlandino ha poi proseguito: "Ringrazio i miei avvocati che mi stanno assistendo in questa penosa vicenda personale e societaria. Perchè solo di questo si tratta. Non mi sono mai sottratto a richieste di interrogatorio, ho risposto a tutte le domande proprio perchè il mio stesso interesse è contribuire all'accertamento dei fatti e della verità".

RICERCA SCIENTIFICA - In relazione alla revoca degli gli arresti domiciliari, il primario di Altamedica ha poi proseguito: "Ritengo fondamentale non fermare l'attività clinica e di ricerca giunta, oggi, qui in questo Istituto ad un momento cruciale. Da noi - ha proseguito il professor Giorlandino - sotto la mia direzione scientifica, stanno per concludersi ricerche straordinarie sulla diagnosi di numerose malattie genetiche fetali. Studi estremamente innovativi che cambieranno l'impiego di progesterone in gravidanza. Ricerche cliniche sugli effetti degli Omega 3 nelle donne che sottoponiamo a cicli di trattamenti di fertilità".

FAR NASCERE I BAMBINI - Unapubblicazione scientifica "dove poteva non esserci nemmeno una firma italiana, bensì inglese o statunitense e che con questa revoca dei domiciliari mi permetterà di concluderla". "Io - ha poi sottolineato il medico ginecologo - da sempre mi sono esclusivamente occupato di clinica, ricerca e didattica. Io mi occupo solo di far avere figli e chi non può averne e di farli nascere sani a chi ha dubbi o problemi in gravidanza".

L'AVVOCATO OLIVO - A prendere la parola è stato poi uno dei due legali che lo stanno assistendo. "Non possiamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria per ovvi motivi - le parole dell'avvocato Riccardo Olivo -. Possiamo affermare con certezza che il Tribunale della Libertà ha revocato totalmente la misura degli arresti domiciliari lasciando inalterato il divieto di avvicinamento, una misura adottata di default. L'ipotesi della Magistratura è quella di atti persecutori nei confronti della sorella e di suo marito, un'accusa che neghiamo radicalmente". "Questa vicenda giudiziaria si è sovrapposta ai già difficili rapporti" fra fratello e sorella, "e ha finito per danneggiare la vita professionale e familiare del mio assistito".  "Le indagini dovrebbero essere terminate - fa sapere Olivo - e dovremmo confrontarci" a breve "sulle ipotesi di reato".

ATTENDIBILITA' DANNEGGIATA - La parola è poi passata all'avvocato Maria Teresa Napolitano che ha aggiunto: "Stiamo lavrorando affinché la vicenda possa essere chiarita in tempi brevissimi. Ci dispiace per il grande risalto mediatico dato a questa vicenda patrimoniale e personale che ha danneggiato l'attendibilità del professor Giorlandino".

LACRIME AGLI OCCHI - A concludere la conferenza stampa lo stesso professor Giorlandino che rispondendo ad una domanda su quanto provato dal punto di vista umano non è riuscito a trattenere le lacrime. "Non voglio creare commozione e pena per quanto mi è successo. Apro lo studio alle 7:00 e rientro a casa alle 21:00 da sempre. Sentirsi bussare alla porta della propria abitazione alle 4:30 con otto carabinieri che entrano e rovistano in casa è stato deprimente. Cercavano quattro foto che gli ho consegnato personalmente. Vedere i miei figli e mia moglie terrorizzati è stato difficile".

"ABBRACCIATO DA UN CARABINIERE" - Il professor Giorlandino ha poi parlato di quanto provato una volta accompagnato in caserma: "Può succedere ad ognuno di noi di essere indagato senza nemmeno saperlo e di trovarsi i carabinieri fuori alla porta. Nutro un profondo rispetto per quanto fanno per la nostra società. Gli stessi sottufficiali che mi hanno sottoposto alle procedure odiose di rito mi hanno poi riaccompagnato a casa. Addirittura uno di loro mi ha abbracciato e mi ha detto di essere dispiaciuto di quanto accaduto". "In questo periodo di silenzio - ha aggiunto Giorlandino - ho sopportato accuse ignobili dalle quali mi sento assolutamente estraneo, ma che grazie a Dio non hanno scalfito la fiducia che le pazienti ripongono in me"

RICHIESTA DELLE PAZIENTI - "In tutto questo - ha concluso Claudio Giorlandino - voglio ringraziare di cuore tutte le pazienti che hanno creduto e continuano a credere nel mio lavoro e nella mia ricerca. Il fatto di poterle continuare ad assistere e farle partorire è per me motivo di vanto. Ringrazio tutti per la fiducia e per le manifestazioni di affetto e stima".

Claudio  Giorlandino (1)-2

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