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Cronaca

Pertini: "Ancora uno scambio sospetto di embrioni"

La denuncia, diffusa da Affari Italiani, è del signor Giacomo, che insieme alla moglie ha scelto la fecondazione assistista al Pertini. Nel nosocomio romano un altro scandalo del genere ad aprile

Nuovo caso sospetto di scambio embrionale all'ospedale Pertini, dopo gli scandali di aprile, quando esami choc rivelavano che una donna sottopostasi alla fecondazione assistita portava in grembo gemelli non suoi. A distanza di due mesi viene fuori un altro caso. 

La denuncia, diffusa da Affari Italiani tramite un'intervista al marito della coppia, è del signor Giacomo, che afferma di essersi recato insieme con la moglie nell’ospedale romano ai primi di dicembre, dopo anni di tentativi vani di avere un bambino. Prima la bella notizia, l'inseminazione era andata a buon fine, poi l'incubo. 

"L'esito dell'esame diagnostico effettuato al San Camillo - ha raccontato l'uomo - non evidenziava alcun tipo di malformazione, ma quello del liquido amniotico sottolineava un profilo genetico del feto non compatibile con quello della madre. In poche parole, era certo che l'embrione impiantato non era quello frutto della fecondazione dell'ovulo di mia moglie. E se la madre è ignota... Figuriamoci il padre, ci è stata consigliata una indagine genetica più approfondita, ma non vorrei neppure pensare che il mio seme abbia fecondato l'ovulo di un'altra donna". 

"I medici ci hanno messo davanti ad una scelta. Avevamo sette giorni di tempo per decidere se tenere quella che avevamo scoperto essere una bambina, oppure effettuare un aborto terapeutico. Ma abortire ci è sembrato un delitto a tutti gli effetti. Non ci importa di sapere chi siano i genitori, la nostra bambina avrà un padre e una madre che si prenderanno cura di lei". E ancora: "Si chiamerà Francesca, come il Papa". 

La coppia si è rivolta all'associazione Agitalia. "Ci siamo rivolti ad una associazione, Agitalia, che già ci seguiva per un'altra causa e ci è stato fatto notare che esiste la possibilità di chiedere un risarcimento milionario per i danni morali, patrimoniali e biologici, sia al nosocomio che alla Asl competente e al Ministero della Salute. 

Ma non siamo interessati ai soldi, ma se mai la causa dovesse andare avanti siamo intenzionati a devolvere i soldi in beneficenza. La bambina si chiamerà Francescà. Siamo profondamente cattolici, immagini solo con quale sforzo morale abbiamo deciso di affidarci all'inseminazione artificiale, eravamo quasi rassegnati".

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