rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Nomentano

Sapienza, c’era una volta il pratone: gli studenti promettono un autunno caldo

L'università è semideserta e i pochi studenti rientrati dalle vacanze sono increduli nel constatare come il famoso 'pratone' della Città Universitaria sia ormai solo un lontano ricordo. E annunciano battaglia

 “Tensostruttura? Aule nel prato? Non ne sapevo nulla”. Nonostante la notizia abbia fatto il giro della rete i pochi studenti rientrati in anticipo dalle vacanze sono ignari dell’amara sorpresa. Da oggi in avanti per loro il bivacco nel ‘pratone’ sarà solo un bel ricordo, e da luogo di incontro e socializzazione il prato diventerà luogo di studio, alla stregua di una delle tante aule della prima università romana.

Certo la soluzione è presentata come estemporanea e frutto di una situazione emergenziale (la ristrutturazione delle classi nella facoltà di Giurisprudenza), ma tanto basta per accendere la protesta in rete, dove molti studenti hanno già fatto partire slogan al vetriolo e messo in guardia il Rettorato, sarà un autunno caldo. Nella città universitaria invece la situazione è, come dicevamo, ben più pacifica, ma solo perché le lezioni non sono ancora iniziate, mentre chi è già rientrato dalle vacanze non è neppure al corrente della cattiva notizia.

Sapienza, c'era una volta il pratone



Così le strade attorno al prato sono affollate perlopiù da giornalisti e telecamere che riprendono gli operai al lavoro. A parlare con la stampa solo un gruppo di giovani dei collettivi. “Siamo rappresentati di tutte le facoltà, medicina, scienze politiche, lettere – mi dice uno di loro -  perché ovviamente non è una cosa che riguarda solo giurisprudenza. Il prato è sempre stato un luogo di ritrovo e ricreazione per tutti gli studenti, e questa è una lotta che riguarda tutti”. E le proteste? “Ci stiamo organizzando – dice un altro studente del collettivo ‘Atenei in rivolta’ –. Purtroppo siamo ancora in pochi ma appena possibile ci metteremo d’accordo per farci sentire, anche se non so se ci sarà spazio per un’occupazione”.

Secondo i collettivi il problema della mancanza delle aule poteva essere risolto in ben altra maniera: “Il problema esiste da anni – afferma uno studente di giurisprudenza – ma noi avevamo chiesto al Rettore di fare lezione nell’Aula Magna dell’Università visto che è utilizzata unatantum. Ma non  ci hanno dato ascolto, preferiscono toglierci il pratone”. Difficile comunque che le proteste possano determinare un dietrofront del Rettore: sebbene ne sia stata data notizia solo ieri la tensostruttura nel prato è già montata quasi del tutto e il pratone solo un lontano ricordo. “Ho visto i lavori stamattina e non mi capacitavo – mi dice un altro studente – Le tasse aumentano di anno in anno a fronte di un servizio sempre più scadente. Difficile tornare indietro a questo punto. Spero solo che duri poco”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sapienza, c’era una volta il pratone: gli studenti promettono un autunno caldo

RomaToday è in caricamento