rotate-mobile
Cronaca

False residenze per intascare i soldi del terremoto: indagati 120 romani

Gli indagati rischiano il processo: si ipotizzano i reati di truffa e falso

Centoventi persone indagate per i reati di truffa e falso. Gli indagati, per lo più romani, avrebbero spostato la propria residenza da Roma ai luoghi colpiti dal terremoto dell'agosto 2016 per incamerare i contributi mensili, 900 euro, erogati dalla Protezione civile. A darne notizia, ieri, è stata Valentina Errante con un pezzo su Il Messaggero

I 120 rischiano ora il processo. Si tratta per lo più di proprietari di seconde cose. Basti pensare che nel solo Comune di Accumoli dei 2500 sfollati, 2000 erano in vacanza. Secondo l’ipotesi accusatoria dei magistrati reatini, sarebbero state decine i romani con seconde case ad Amatrice o ad Accumoli che avrebbero spostato la residenza nei Comuni terremotati pur di ottenere il Contributo autonomo di sistemazione

L’aumento esponenziale di domande di trasferimento di residenze dopo le prime scosse, però, ha destato dei sospetti e ha fatto scattare l’apertura delle indagini. La Procura della Repubblica di Rieti ha così avviato dei controlli su altrettante erogazioni del Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas), nei confronti di beneficiari che, secondo le ipotesi dei magistrati, non avevano né i requisiti né il diritto di percepire l’indennità economica a sostegno dei residenti nei Comuni devastati dal sisma.  
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

False residenze per intascare i soldi del terremoto: indagati 120 romani

RomaToday è in caricamento