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Cronaca Flaminio / Largo Maresciallo Diaz

Roma-Sassuolo, tifosi non entrano allo stadio: "Fuori per tifare liberi senza chinare la testa"

La Curva Sud vuota per metà ed in silenzio. La Questura non arretra di un passo gli ultras nemmeno. Le ragioni della protesta

Oltre che in silenzio adesso anche vuota per metà. Prosegue la protesta della Curva Sud della Roma. Dopo aver deciso di non intonare cori nel corso delle prime due partite casalinghe della squadra giallorossa (due match di cartello quali la Juventus campione d'Italia ed il Barcellona campione d'Europa), il cuore caldo del tifo romanista intraprende una nuova forma di protesta disertando la presenza sui gradoni della Sud e radunandosi sotto all'Obelisco, pochi metri prima del primo tornello di prefiltraggio allo Stadio Olimpico. Un vero e proprio braccio di ferro fra gli Ultras e la Questura di Roma con i primi che contestano la militarizzazione del settore e le forze dell'ordine che hanno deciso di non arretrare di un passo proseguendo nella politica intrapresa lo scorso mese di giugno con la riduzione dei posti e soprattutto la divisione della Curva in due distinti settori separati da un vetro: ingresso 18-19 ed ingresso 20-21.

TIFOSI SOTTO L'OBELISCO - Che prima o poi dovesse accadere quanto successo in occasione di Roma-Sassuolo chi frequenta lo stadio, ed in particolare la Curva Sud, lo aveva inteso già in occasione dei primi due match giocati dai giallorossi all'Olimpico quando la Curva Sud era rimasta in silenzio 90 minuti. Un segnale forte del dissenso di buona parte della tifoseria che nella giornata di domenica ha fatto un ulteriore step con buona parte degli ultras (500 secondo la Questura, oltre un migliaio secondo i presenti), che invece di entrare allo stadio ha preferito fermarsi sotto l'Obelisco, a pochi metri  dal primo tornello di prefiltraggio all'Olimpico, manifestando ulteriore contrarietà alla nuove strategie di sicurezza predisposte per l'impianto del Foro Italico, messe a punto dall'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, dal Prefetto di Roma Franco Gabrielli e dal questore Nicolò D'Angelo, con il placido benestare delle presidenze della due società romane, la SS Lazio e l'As Roma ed del Coni proprietario dell'impianto.

"TIFARE SENZA CHINARE LA TESTA" - Una diserzione della Curva Sud che il tifo caldo del cuore giallorosso aveva annunciato con una sorta di comunicazione (anche se non ufficiale) nella quale spiegava in estrema sintesti che: "nessuno vuole stare lontano dalla nostra Curva, ma staremo fuori fino a che non sarà liberata". Una manifestazione messa in atto nel pomeriggio di domenica quando gli ultras giallorossi hanno appeso un eloquente striscione su una delle palazzine del Coni: "Fuori non per sciopero o per protesta ma per tifare senza chinare la testa". Con un migliaio di tifosi che hanno acceso fumogeni ed intonato cori sotto all'Obelisco come se fossero in Curva Sud. 

CURVA SUD VUOTA A META' - Una protesta che lasciato vuota per metà la Curva Sud. Buona parte della parte anteriore degli oramai due settori (18-19 e 20-21) era infatti priva di spettatori con i tifosi che hanno deciso di entrare che hanno occupato perlopiù la parte alta della Sud (quella che parte dal tabellone e sale sino all'ultima fila di posti in alto). Poi il silenzio, come con la Juventus ed il Barcellona, con alcuni degli spettatori che hanno deciso di entrare, invitati poi ad uscire da altri ma senza tensioni o violenze, (cosa poi non fatta dalla maggior parte delle persone già entrate nel settore). 

DIVISIONE DELLA CURVA - Ma quali sono le ragioni della protesta degli Ultras? Difficile elencarle punto per punto: in primis la divisione di una Curva Sud che mai era stata così piccola (3700 posti a sedere per ognuno dei due settori). Poi la militarizzazione dello stadio, con aumento dei prefiltraggi, dei controlli e soprattutto con l'ingresso nel settore delle forze dell'ordine, da sempre rimaste fuori dalla Sud se non in borghese ed ora in presidio stabile sulle scalinate della Sud. 

Roma-Sassuolo: Curva Sud vuota per protesta

MALESSERE DEL TIFOSO - Un malessere manifestato in maniera evidente da chi ha deciso di non entrare in Sud e non cantare, ma avvertito anche da chì il cuore caldo del tifo giallorosso lo frequenta da decenni. Alla base dei mugugni una mancanza di comunicazione da parte della società ed un cambiamento del prodotto venduto una volta acquistato. I rinnovi per i posti in Curva Sud (come da politica della società di James Pallotta), sono infatti stati sottoscritti dagli abbonati lo scorso mese di aprile, quando il campionato era ancora in corso e soprattutto quando nessuno sapeva che da lì a breve la Sud sarebbe state letteralmente divisa in due. Altro fattore che ha ampliato il dissapore è quello dell'impossibilità di poter seguire la partita (nel caso di rinnovi o acquisto biglietti nei due settori separati dal vetro), assieme ad amici o parenti, divisi appunto dalla barriera posta al centro della Curva Sud (ma anche nella Curva Nord di fede laziale).

IL CONCETTO DI CURVA PER ALCUNI - Dunque una vetrata amara, che rende impossibile per alcuni spettatori di incontrarsi magari due volte al mese con amici di cui si sono perse le tracce, per poter condividere quella passione di 90 minuti che solamente chi frequenta un settore come la Curva Sud (e tutte le altre gradinate 'calde' di Italia, d'Europa e del Mondo), può comprendere. A questo si aggiunge una visione del tifoso della Sud che molto spesso viene etichettato come teppista o vandalo privo di regole. Una generalizzazione che non può valere per 7500 spettatori, la maggior parte dei quali si reca nel settore solamente per vedere la partita e spingere la squadra alla vittoria (almeno sugli spalti), con cori, incitamento e colori. Resta un inizio di stagione surreale, nel quale la Questura di Roma parla di "comportamento esemplare degli spettatori". 

MENO 10MILA TIFOSI IN DUE ANNI - Un malessere di parte dei tifosi della Roma che è manifestato anche nei numeri del botteghino. Se ad assistere al match di ieri vi erano infatti "36.000 spettatori", alla stessa partita della scorsa stagione (Roma-Sassuolo del 6 dicembre 2014) vi erano infatti "38.787 spettatori" (che coincidono con quelli che sono rimasti fuori per protesta o che non sono andati all'Olimpico per altri fattori). Una riduzione che sale a 10mila unità se si va indietro di due anni (stagione 2013-2014), quando per assistere al match fra i gialorossi e gli emiliani vi furono "46.052 spettatori". 

DASPO  - Intanto la Questura di Roma annuncia il 'pugno duro' per chi ieri ha manifestato il proprio dissenso sotto all'Obelisco: "Circa 500 tifosi della curva Sud si sono radunati nei pressi della palazzina del CONI effettuando una manifestazione non preavvisata, durante la quale sono stati accesi alcuni fumoni ed esposto uno striscione. Molti sono stati identificati dal sistema di video sorveglianza. Inoltre, durante il deflusso, hanno scandito cori contro le persone che hanno assistito alla gara.Le persone identificate saranno denunciate per manifestazione non preavvisata, mentre i responsabili dell’accensione dei fumogeni, vietati anche sulle vie di accesso allo stadio, saranno daspati".

ROMA-CARPI - Un braccio di ferro che riprenderà sabato prossimo (26 settembre) quando la Roma giocherà in casa ospitando il Carpi con alcuni tifosi della Roma che hanno già indicato la loro volontà di lasciare nuovamente deserta la parte bassa della Sud.

NON RINNOVARE - Così se per la stagione in corso le mosse e contromosse sono ancora in via di definizione, si pensà già al futuro (che non è il nuovo Stadio di Tor di Valle) con molti sostenitori della Sud che annunciano la volontà di non rinnovare l'abbonamento. Alla base della possibile decisione non solamente la divisione della Sud, ma anche l'aumento dei controlli per accedere allo stadio con i tifosi costretti a tre perquisizioni (che diventano sei nel caso gli stewards chiedano ausilio a polizia e carabinieri), ma anche a togliersi le scarpe su dei teli neri della spazzatura, non portare l'acqua dentro (vecchia disposizione mai passata) e soprattutto a sentirsi etichettare come teppisti senza regole, di cui gli atlri settori lamentano la mancanza quando 'La Sud non canta', e siamo solamente alla quarta giornata. 

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