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Cronaca

Operazione 'Tower Bridge': favorivano l'emigrazione clandestina verso l'Inghilterra, 8 arresti

All'operazione 'Tower Brigde' hanno partecipato Direzione Distrettuale Antimafia e Metropolitan Police di Londra

E' scattata oggi a Roma l'operazione 'Tower Bridge'. Dalle prime ore di questa mattina, la Squadra Mobile della Questura di Roma ed il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e la Metropolitan Police di Londra, hanno dato esecuzione, in Italia ed in Inghilterra, ad un provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 8 persone di nazionalità italiana ed albanese responsabili di favoreggiamento all'emigrazione clandestina in concorso, contraffazione di documenti e falsità in atti pubblici.

Gli indagati, in particolare, avevano creato un vero e proprio "ponte" tra l'Italia e l'Inghilterra per consentire a cittadini albanesi di raggiungere il territorio britannico illegalmente. A capo del gruppo un 42enne albanese che era incaricato da propri connazionali, ancora non identificati, affinché si occupasse di far giungere in Inghilterra delle persone di cittadinanza albanese, prive dell'indispensabile visto, previo pagamento per il servizio reso pari a 8.500 Sterline inglesi.

A tal proposto il 42enne si era procurato un congruo numero di sodali italiani, di entrambi i sessi, con diverse caratteristiche somatiche riguardanti, in particolar modo, l'età e la fisionomia affinché le stesse potessero essere simili ai cittadini albanesi da far emigrare clandestinamente, la maggior parte dei quali identificati nelle persone destinatarie dell'obbligo di dimora in più occasioni, a fronte di un pagamento che variava da 500 a 2000 euro. Questi offrivano la loro collaborazione sia fornendo il proprio documento di identità italiano che poi venivano falsificati con la foto del cittadino albanese che doveva illecitamente emigrare.

Oppure accompagnavano il 42enne albanese, per non destare sospetti al personale di polizia e di frontiera in servizio presso gli aeroporti di imbarco italiani e presso quelli di sbarco inglesi. Infatti in tali occasioni, dove possibile, utilizzava sodali di sesso opposto a quello dei clandestini viaggiando insieme per simulare una coppia in viaggio di piacere. Inoltre sempre i sodali riportavano in Italia il documento falsificato per restituirlo, dopo la riapposizione dell’originaria fotografia, a colui del gruppo che lo aveva messo a disposizione in attesa di un successivo utilizzo fraudolento.

Il 42enne albanese, come appurato nel corso dell'attività investigativa, seguiva personalmente tutta l'operazione sino all'imbarco dai vari aeroporti nazionali oppure richiedeva ai sodali la prova "fotografica" dell'avvenuto imbarco, inoltre si assicurava che il tutto fosse andato a buon fine contattando i complici in Inghilterra che si occupavano di prelevare i 'clienti' ed i 'sodali' dagli aeroporti londinesi e gestirne il soggiorno. Tale gestione ed il coordinamento del'illecita attività in Inghilterra era effettuata dalla moglie del 42enne.

L'attività investigativa che ha portato all'emissione dei provvedimenti eseguiti in data odierna trae origine da una più ampia e complessa attività di indagine che la Squadra Mobile di Roma ha condotto unitamente al Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, scaturita dall'evasione, avvenuta il 27 ottobre 2016, dalla Casa Circondariale di Rebibbia dei cittadini albanesi Basho Tesi, Mikel Hasanbelli e Ilir Pere, che ha portato alla cattura di quest'ultimo in data 10 febbraio 2017 nonché ad individuare la rete di persone che hanno favorito l'evasione dei tre cittadini albanesi, nei cui confronti è stata eseguita la misura della custodia cautelare in carcere nel mese di luglio 2017 per il reato di procurata evasione.

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