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Cronaca Ponte di Nona / Via di Salone

Segnalate i rom che salgono e scendono a Salone: scoppia la polemica

La denuncia è del sindacato Fast che racconta di un modulo in cui Ferrovie dello Stato chiede ai controllori di "schedare" i rom. Ferrovie dello Stato si difende, ma la Carfagna apre un'inchiesta

I ferrovieri del sindacato autonomo Fast Ferrovie contro la loro azienda. Il motivo? Un modulo prestampato in cui nelle voci burocratiche si chiede ai controllori di segnalare il numero di passeggeri rom che salgono alla stazione di Salone sulla linea ferroviaria Roma Tiburtina - Avezzano. Una vera e propria schedatura, che Ferrovie dello Stato ha ieri specificato a La Repubblica, giornale che ieri ha dato la notizia, di non aver mai messo in pratico.

LETTERA ALLA CARFAGNA
- Il sindacato, che conta 3.000 iscritti, ha inviato una lettera al ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna in cui si chiede di correggere il modulo "dall'evidente intento discriminatorio". Ecco la dichiarazione di Piero Serbassi rilasciata al quotidiano La Repubblica: "La richiesta ai capotreni di indicare viaggiatori di etnia rom, meramente in quanto tali e senza alcun'altra motivazione, non può avere altra lettura che la discriminazione. Noi crediamo che tutto ciò non possa essere tollerato. Per questo siamo a chiederle un intervento".

L'AZIENDA
- A La Repubblica Ferrovie dello Stato ha affidato la propria versione dei fatti: "Tutto quello che facciamo è per la sicurezza dei viaggiatori. La fermata di Salone è nei pressi di un enorme campo nomadi, è stata chiusa nel 2002 per ragioni di sicurezza e riaperta solo dal primo aprile. La questione è molto seria, in passato ci sono state minacce ai viaggiatori, nessuno voleva più prendere il treno in quella stazione. La riapertura è stata concessa solo a patto di controlli molto rigidi sulla sicurezza, con tanto di telecamere. La questione di quell'area è nota a tutte le amministrazioni".

IL MINISTRO CARFAGNA
- Il ministero per le Pari opportunità ha deciso di aprire un'istruttoria "per verificare se ci sono stati comportamenti non in linea con le normative vigenti". "Ho chiesto al dirigente generale dell'Ufficio Nazionale contro le discriminazioni razziali (Unar) che opera presso il mio Ministero - scrive il ministro in una lettera - di aprire un'istruttoria per verificare se ci sono stati comportamenti non in linea con le normative vigenti. Non appena sarà conclusa questa istruttoria, sarà cura dell'Ufficio comunicarle gli esiti. Mi confortano - aggiunge Mara Carfagna - le dichiarazioni rilasciate alla stampa da Trenitalia con le quali si comunica che il modulo che avete avuto la cura di segnalarmi non è mai stato utilizzato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini, anche su tratte difficili come quella di cui stiamo parlando, debba essere una priorità e che, per poterla garantire, è necessario mettere in campo tutte le risorse possibili. Certo - precisa il ministro - il Paese non può tollerare alcuna forma di discriminazione".

INTERROGAZIONE DEPUTATA UE
- Su richiesta dell'ex eurodeputato Vittorio Agnoletto, Cornelia Ernst, membro della Commissione Libertà civili dell'Europarlamento, eurodeputata del Gue, oggi presenterà un'interrogazione urgente a Commissione e Consiglio europeo, per chiedere di far luce sulla presunta richiesta di Trenitalia al suo personale di bordo di indicare eventuali viaggiatori di etnia Rom. "Ogni tentativo di 'schedare' i cittadini Rom è in contrasto con le direttive comunitarie e con gli accordi internazionali sui diritti umani: ci rivolgiamo alle istituzioni europee affinchè ne chiedano ufficialmente conto a Trenitalia" spiega Agnoletto.

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