rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Roma è terra dei fuochi": la Procura indaga contro ignoti

Il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori, ha consegnato un dossier in Procura. "Non è chiaro il motivo per cui si parla di ignoti dal momento che i responsabili agiscono con arroganza sotto la luce del giorno"

La Procura indaga contro ignoti. A seguito di un esposto presentato da Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, i roghi tossici romani finiscono tra i faldoni di piazzale Clodio. Il fenomeno di combustione illegale di rifiuti non accenna a placarsi nonostante le continue denunce che arrivano da tutta Roma. 

Insediamenti abusivi a Prati Fiscali, il Parco delle Valli tra Conca d'Oro e Val d'Ala, la periferia est fra Tor Sapienza e Collatina vecchia, Ponte di Nonta, via Candoni a Muratella, La Barbuta a Ciampino, le aree golenali del Tevere, a Magliana e nei pressi della Roma Fiumicino. Interi quartieri della città, fuori dalle Mura Aureliane, respirano diossina dal giorno alla notte.

La filiera a grandi linee funziona così: c'è il rovistaggio nei cassonetti, o la raccolta presso imprese artigiane, opifici e centri di distribuzione di elettrodomestici, del materiale da smaltire. Una volta riunito viene sversato a terra, o incenerito appunto per recuperare componenti metalliche, rame per lo più, da rivendere sul mercato nero. Tutto fuori legge. 

"Finalmente grazie a noi qualcosa si muove - scrive tramite nota stampa il consigliere Santori - ma non è chiaro il motivo per cui si parla di ignoti dal momento che i responsabili agiscono con arroganza sotto la luce del giorno, senza la ben che minima preoccupazione di essere intercettati, certi di rimanere impuniti". Nonostante esista una chiara normativa nazionale. 

"Nell’esposto presentato richiediamo, sulla base della normativa vigente, visto l’art. 32 della Costituzione, l’art.256 bis D. Lgs. N. 152/2006 introdotto attraverso il Decreto Legge Terra dei Fuochi e 674 c.p., di adottare tutti i provvedimenti necessari per individuare i responsabili e punirli a tutela della sicurezza dei cittadini e del patrimonio immobiliare che sorge nelle aree limitrofe i campi e prevenire danni ambientali irreparabili causati da sostanze pericolose, gas tossici e vapori dall’odore nauseante". 

E ancora "questi fumi tossici che attentano quotidianamente la vita dei romani sono la punta di un iceberg sostenuta da altre problematiche incancrenite a Roma e aggravate dall’irresponsabilità  e dall’incompetenza di questo Sindaco e della sua squadra, quali la questione del rovistaggio e i continui furti di cavi bruciati dai nomadi per estrarre rame da vendere illegalmente. Non vorremmo - conclude Santori -  che Marino costringesse tutti i romani a continuare a dormire con maschere antigas dentro casa propria".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Roma è terra dei fuochi": la Procura indaga contro ignoti

RomaToday è in caricamento