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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Portuense / Via Portuense

Rivolta nel Cie di Ponte Galeria, 8 arrestati e 100.000 euro di danni

Un gruppo di nigeriani ha dato alle fiamme dei materassi per opporsi al decreto di espulsione. Sul posto le forze dell'ordine. Una poliziotta è rimasta ferita a una mano

Il Centro di identificazione e di espulsione di Ponte Galeria è di nuovo teatro di protesta. Una colonna di fumo che si è sollevata dalla struttura di via Portuense, ha segno anche all'esterno della rivolta interna alla struttura. Un gruppo di nigeriani ha dato alle fiamme dei materassi e coperte e danneggiato parte della struttura per opporsi al decreto di espulsione di un connazionale, Victor, di 29 anni. Qualcuno è salito sui tetti. Sul posto sono subito arrivati vigili del fuoco per spegnere le fiamme e le forze dell'ordine per sedare la rivolta. Una poliziotta è rimasta ferita ad una mano.

IL BILANCIO - Sono 8 le persone arrestate ed 1 denunciata dagli agenti dell’ Ufficio Immigrazione della Questura di Roma, diretti dal dr. Maurizio Improta. Riferisce la Questura: "La reazione di alcuni degli ospiti del Centro è degenerata in una vera e propria rivolta nel corso della quale, alcuni cittadini stranieri, hanno dato fuoco ad alcuni materassi , coperte e suppellettili, e divelto i condizionatori. Ammonterebbe a circa 100.000 euro, secondo una prima ricostruzione della Polizia, il valore dei danni causati alla struttura di accoglienza."

Il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni spiega come "ad originare la violenza è stato il rifiuto da parte di un ospite nigeriano del centro di essere rimpatriato per effetto di un decreto di espulsione". E' stata proprio la sua resistenza a causare la reazione degli altri nigeriani presenti nella struttura causando mettendo "a ferro e fuoco il settore maschile, causando ingenti danni". Come ha spiegato Marroni, "la rappresentanza nigeriana è attualmente la più folta, circa il 40% della popolazione maschile ospite (43 su 132ospiti)". Il commento di Marroni non lascia spazio a dubbi: "A Ponte Galeria il clima è tale che qualsiasi episodio di vita quotidiana può essere il detonatore di proteste e di violenze".

In poche ore la notizia ha riaperto la polemica nei confronti dei Cie.  “Non è la prima volta che gli immigrati sono costretti ad azioni forti per rivendicare l’attenzione dei media e delle istituzioni" denuncia Fabio Nobile (Pdci) candidato alle regionali con Rivoluzione Civile per il quale queste strutture andrebbero chiuse. "Auspico che si torni a parlare di Cie, di cosa sono e di come ci si vive perché tutti sappiano che si tratta di luoghi di privazione della libertà personale e di sistematica violazione dei diritti umani" ha affermato.

Anche per Gianluca Peciola di Sel Roma queste strutture andrebbero chiuse: "La rivolta conferma l’emergenza e la drammaticità delle condizioni di detenzione all’interno del Cie di Ponte Galeria" afferma. "Persone che non hanno commesso alcun reato sono private della libertà personale, solo perché si trovano nel territorio del nostro Paese senza un permesso di soggiorno" ha concluso.

Sulla rivolta si è espressa anche Françoise Kankindi, responsabile delle politiche migratorie nella Lista Civica Zingaretti che ha spiegato come "bisogna affrontare la questione dei Cie molto seriamente perché non è possibile che in un paese avanzato come l'Italia non sappia confrontarsi con la complessa questione dell'immigrazione in altro modo".

Ad aggiungere particolari, il candidato alla presidenza della regione Lazio per la lista Giustizia Amnistia e Libertà, Giuseppe Rossodivita che ha parlato di situazione "più grave di quella delle carceri". Lo scorso 6 febbraio "ho fatto formale richiesta al Ministero degli Interni, anche nella mia qualità di Consigliere Regionale ancora in carica,  di poter far visita al Cie di Ponte Galeria di Roma per verificare le condizioni di detenzione di questo vero e proprio lager" ha dichiarato specificando che ancora non gli è stato rilasciato il permesso. L'avvocato Rossidivita ha spiegato che rinchiuso nella struttura c'è un cittadino stranero "da me difeso, al quale lo Stato italiano deve ancora corrispondere il risarcimento dei danni che gli è stato riconosciuto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo con la recente e nota sentenza pilota".

La rivolta al Cie di Ponte Galeria arriva a meno di una settimana dal gesto diperato di un giovane 19enne ivoriano che si è dato fuoco all'aeroporto di Fiumicino perchè, rifiutata la sua domanda di asilo, gli era stato notificato il verbale della Questura di Roma con il decreto di espulsione.

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