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Cronaca Rignano Flaminio

Rignano, manca un giudice: da rifare il processo sugli abusi

Tutto da rifare il processo per i presunti abusi alla scuola materna 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio. Uno dei componenti il collegio giudicante è stata collocata fuori ruolo

Si preannunciano tempi lunghissimi per un processo importante che ha conquistato le cronache anche internazionali, quello di Rignano con cinque imputati le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, l'autore tv Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti. Imputati per reati gravissimi: a vario titolo, e a seconda delle posizioni, rispondono di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza.

Fino a oggi sono stati 30 i testimoni sentiti, ma c'è il rischio che non serva a nulla. Tutto da rifare il processo per i presunti abusi alla scuola materna 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio. Uno dei componenti il collegio giudicante, la dottoressa Marzia Minutillo Turtur, infatti, è stata collocata fuori ruolo per consentirle di partecipare come membro esaminatore al concorso in Magistratura. Il suo rientro al Tribunale di Tivoli non potrà avvenire prima di due anni. E l'effetto è chiaro: salterà il collegio composto con il presidente Mario Frigenti e con la collega Barbara Callari.
 
Quindi ieri il fulmine a ciel sereno. Per gli imputati che si sono sempre professati innocenti e che hanno sempre sperato in un processo celere; per i genitori dei 19 bambini costituiti parti civili (la maggior parte già sentiti come testimoni) che da subito hanno invocato giustizia immediata. Adesso, secondo quanto si è appreso, l'intero fascicolo processuale passerà al ruolo di un altro collegio, presieduto sempre da Mario Friggenti, ma con altri componenti a latere. Quello sui presunti abusi di Rignano, però, non riguarda persone in stato di detenzione, e quindi non ci sarà alcuna corsia preferenziale. A rigor di logica, in caso di formazione di un nuovo collegio (ma, da voci raccolte, la cosa parrebbe improbabile in tempi brevi), sarebbe da escludere che le difese acconsentiranno di 'salvare' l'attività dibattimentale finora svolta. Ci sarebbe stato, intanto, un tentativo in extremis di risolvere la questione con la richiesta di revoca del 'fuori ruolo' al giudice o l'invio di un nuovo magistrato. Anche in questo caso, però, non ci si aspettano particolari colpi di scena. Per la parte civile il 'blocco' del processo "è superabile attraverso un atteggiamento positivo di tutte le parti coinvolte", dicono gli avvocati Franco Merlino e Antonio Cardamone, con l'auspicio che "siano trovate misure idonee a consentire al processo di terminare il più presto possibile, nell'interesse di tutte le persone coinvolte".

Per una delle difese, rappresentata dall'avvocato Francesca Coppi, pur sottolineando come allo stato non abbiamo ancora avuto alcuna notizia ufficiale "in linea di principio, processi così delicati che ruotano intorno alla credibilità delle parti offese, è auspicabile siano seguiti interamente dagli stessi giudici. Siamo i primi a sostenere la celerità di questo processo, ma quando devono essere sentite persone che raccontano fatti così gravi, non si può accettare che un giudice nuovo valuti ciò che è stato fatto senza aver sentito di persona i testimoni".

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