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Cronaca

Rifiuti, il Consiglio regionale modifica il 'Piano Polverini': abolito lo scenario di controllo

La Pisana ha approvato a maggioranza una dleibera consiliare che cambia il Piano Rifiuti approvato dalla precedente amministrazione. Civita: "Un segnale importante"

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato ieri a maggioranza la delibera consiliare che modifica il piano di gestione dei rifiuti approvato dall'amministrazione Polverini. Niente più 'scenario di controllo', ovvero una sorta di 'piano b' qualora non si fossero raggiunti gli obbiettivi imposti dalla legge tra cui il raggiungimento di determinate percentuali di raccolta differenziata e la diminuzione progressiva dei rifiuti prodotti. Contrario il Pdl che ha firmato, con la presidente Renata Polverini, quel Piano rifiuti. I consiglieri regionali di opposizione l'hanno bollato come un “provvedimento affrettato e demagogico”.

A dare un quadro della situazione, l'assessore competente Michele Civita: “In realtà i dati pubblicati a giugno 2013 dall'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra) ci dicono che i rifiuti dal 2011 al 2012 sono diminuiti (da 3 milioni e 315mila tonnellate a 3 milioni e 201mila) e la raccolta differenziata è cresciuta dal 16,5 per cento del 2010 al 22,1 del 2012”. Per l'assessore quindi le previsioni dello “scenario di controllo non si sono avverate”. Anche se i dati, nonostante siano in miglioramento, sono ben lontani dal limite minimo di percentuale di raccolta differenziata che fissa la legge pari al 65%.

Poi l'assessore ha aggiunto: “Abolire lo scenario di controllo significa anche avviare l'attività di monitoraggio e revisione del piano, in maniera da rivedere, diminuendolo, il fabbisogno di impianti. Avvieremo da subito un processo di partecipazione, coinvolgendo gli enti locali. Infine, con questa delibera diamo anche una risposta ai cittadini che, proprio su questo punto, avevamo raccolto le firme per un referendum”.

Un passo ritenuti da più parti “importante” quello di ieri, anche se per molti, visto che la strada per raggiungere gli obiettivi fissati dalla legge è ancora lunga, “è solo il primo”.  Silvia Blasi, Valentina Corrado e Silvana Denicolò (M5S), annunciando il voto a favore del suo gruppo, ha chiesto alla giunta “maggior impegno per rimediare alla cattiva gestione del passato”. Di “primo passo per raggiungere gli obiettivi indicati dall'Unione Europea” ha parlato anche Simone Lupi (Pd), per il quale “questa è la sfida più difficile dopo il tema della sanità”. Per Gino De Paolis (Sel), invece, “vanno responsabilizzati i territori”. Per Michele Baldi invece è il segnale “che si inizia a invertire la rotta” anche se “si può fare di più”.

Critico invece Fabrizio Santori (La Destra): “Serve un consiglio straordinario sui rifiuti, perché non si capisce la politica della maggioranza su questo tema. Sono troppe le domande a cui non abbiamo ancora avuto risposte”. Giancarlo Righini di Fratelli d'Italia invece smorza i toni: “non si raggiunge il 65 per cento di differenziata con questo provvedimento. Il mio voto favorevole è un'apertura di credito”.

Prima del voto sulla delibera sono stati approvati due ordini del giorno presentati dal Pdl. Il primo prevede la necessità di un parere del commissione consiliare competente in caso di avvio di procedura di valutazione di impatto strategico per la previsione del nuovo fabbisogno impiantistico. Con il secondo si chiede una seduta straordinaria del consiglio regionale sulla questione rifiuti stessa.

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