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Cronaca

Nidi, la Regione apre all'abrogazione della legge sulle 'classi pollaio'

Lo rende noto l'Unione sindacale di base che riporta una nota del vice presidente regionale. Caterina Fida: "Siamo particolarmente soddisfatti"

Stop ai “nidi pollaio”. Dopo anni di battaglie delle educatrici degli asili nido, la Regione Lazio si muove per l'abrogazione del comma 19 dell'art. 1 della legge regionale 12 del 2011 che prevedeva l'aumento del rapporto tra il numero di educatrici e quello dei bambini diminuendo anche i metri quadri a disposizione. Lo rende noto l'Unione sindacale di base, in prima linea per bloccare il provvedimento, che riporta una nota del Vice Presidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio. 

“Siamo particolarmente soddisfatti della nota inviata da Smeriglio” commenta Caterina Fida, responsabile USB per il settore Nidi e Scuole d’infanzia. “Come USB ci abbiamo creduto e abbiamo sostenuto queste lotte convinti che la necessità di avere più servizi ed abbattere le liste d’attesa non può essere risolta sovraffollando le strutture già esistenti, o mortificando i bisogni dei bambini, ma che invece è necessario investire nell’apertura dei nidi pubblici chiusi, nella costruzione di nuovi, od anche ottimizzando l’uso di spazi già esistenti nelle scuole di altri ordini; o ancora, prevederne la costruzione nelle ex caserme e altri edifici in disuso presenti sul territorio” continua Fida che annuncia che le lavoratrici seguiranno i lavori per l'abrogazione della norma.

La decisione avrà effetti anche sull'amministrazione comunale. Nelle scorse settimane infatti proprio le educatrici dell'Usb avevano espresso la loro preoccupazione di fronte alla possibilità che tale norma venisse applicata nelle strutture private in convenzione della Capitale.

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