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Cronaca

Rapine a Roma, Commercianti: “Abbiamo paura”. Alemanno: “Fare di più”

In un giorno tre rapine in città, i commercianti: "Ci dicono che i reati sono in diminuzione, ma i fatti dicono altro". Confcommercio: "Gioiellieri vivono nel panico"

Nella giornata di ieri tre rapine hanno colpito altrettanti esercizi commerciali della capitale. La prima è avvenuta in una gioielleria Roberto Coin in via Vittoria, la seconda, poco dopo in un altro negozio di preziosi del centro storico e la terza in un supermercato Todis a Casal de Pazzi, in quest'ultimo episodio il direttore del supermercato è stato ferito a una gamba con un colpo di pistola.
Immediate le reazioni per questa escalation di criminalità, sia da parte della politica, sia dei residenti, sia da chi ne è colpito in prima persona: i commercianti.

COMMERCIANTI SPAVENTATI - “Quando scende il sole è tutto terribilmente buio, se succede qualcosa non se ne accorge nessuno. Speri solo che non ti succeda nulla. Siamo vittime dell'indifferenza". La donna parla dal centro storico, ha un negozio di abbigliamento e ha paura.

I commercianti della capitale mostrano nervi scoperti. Le associazioni che li rappresentano si fanno sentire. "Non possiamo vivere e andare al lavoro con questa paura addosso e con il rischio di compromettere le nostre vite. Vogliamo più polizia e carabinieri sul territorio - dice il presidente della Confesercenti di Roma Valter Giammaria dopo la prima rapina - Pur apprezzando il grande lavoro che stanno facendo le forze dell'ordine, diciamo che questo non basta. Ci dicono di stare tranquilli, ci dicono che i reati sono in diminuzione, ma i fatti dicono altro".

Una spiegazione condivisa dal Il presidente dell'Associazione negozi storici di eccellenza di Roma, Stefano Pizzolato afferma che l'aumento di criminalità "non è dovuto alla scarsità di controlli che vengono posti in essere dalle forze dell'ordine". Il presidente dell'Associazione Via Condotti, Gianni Battistoni, parla di "allarmismo" e di centro storico "supersorvegliato".

Evoca gli anni Settanta per lo stile del colpo in gioielleria a via Vittoria il delegato alla sicurezza di Confcommercio Paolo Paolillo, che è anche presidente onorario dell'Associazione romana orafi (Arro). "Ad eccezione dei furti da Cartier e Capuano, cosiddetti furti di destrezza, questo genere di rapine negli ultimi anni si erano molto diradate - dice - Ci allarma il fatto che in pieno giorno e in pieno centro storico si possa perpetrare una rapina con queste caratteristiche". "I gioiellieri vivono sempre con l'angoscia e lo stress delle rapine - prosegue Paolillo -, ma abbiamo paura che la situazione di relativa 'tranquillita' degli ultimi anni possa essere rotta". "La crisi economica in atto gioca certamente un suo ruolo in questo scenario - aggiunge -, aggravando lo stato di disperazione e il livello di aggressività degli individui".

ALEMANNO - “Richiedo con forza, per l'ennesima volta, forse la centesima, a tutte le autorità preposte alla difesa dell'ordine pubblico e della sicurezza di mettere in campo subito misure adeguate alla gravità della sfida che Roma, come tutte le altre grandi metropoli italiane, si trova ad affrontare". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno esprimendo "totale solidarietà al coraggioso direttore del supermercato di Casal de' Pazzi che ha reagito alla violenza dei rapinatori rischiando la vita". "Nonostante gli sforzi messi in atto dal comando provinciale dei carabinieri e dalle altre forze dell'ordine - ha aggiunto - è necessario fare molto di più. Il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, ha rispettato l'impegno di inviare nuovi uomini sul nostro territorio ma la strategia di contrasto alle bande criminali e allo spaccio della droga non ha ancora registrato quel salto di livello che era stato previsto nel Terzo patto per Roma sicura firmato da tutte le istituzioni".

DELEGATO ALLA SICUREZZA - Per il delegato alla sicurezza del sindaco, Giorgio Ciardi, non è più tempo "per vuote polemiche ma di un sinergico, serio lavoro per tutelare i diritti dei tanti nei confronti della prevaricazione posta in essere da una minoranza che agisce in spregio delle più basilari norme del vivere civile".

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