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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Tredici rapine con bastoni e moto rubate: presa la banda incubo di Roma sud

Le zone della città prese di mira sono state Colli Albani, Arco di Travertino, Tuscolano, Ostiense e Cinecittà

Hanno messo a segno 13 colpi ad altrettante attività commerciali nelle zone di Colli Albani, Arco di Travertino, Tuscolano, Ostiense e Cinecittà tra i mesi di maggio e agosto di quest’anno. La fuga di tre rapinatori seriali è finita grazie alle indagini condotte in sinergia tra i carabinieri della stazione Quadraro e gli agenti di polizia del commissariato San Giovanni.

Le rapine: da “Acqua e Sapone” a “In’s”

Ad avviare le indagini che hanno portato all’arresto dei tre, la rapina avvenuta il 26 maggio di quest’anno presso il negozio “Acqua e Sapone” in zona Appio-San Giovanni dove i malviventi hanno agito muniti di coltello. Le modalità del reato hanno immediatamente collegato gli autori della rapina ad altre rapine avvenute nei giorni precedenti. Polizia e carabinieri si sono quindi messi sulle tracce dei malviventi e anche grazie alle immagini della video sorveglianza sono riusciti a individuare i tre uomini: le loro sembianze fisiche risultavano simili a quelle di altre rapine su cui erano già in corso indagini da qui l’ipotesi investigativa secondo cui i rapinatori erano residenti nella zona sud della Capitale e più precisamente al Quadraro. Intanto, i Carabinieri della Stazione Quadraro impegnati in una indagine per individuare gli autori di un’altra rapina avvenuta durante il mese di maggio in piazza dei Tribuni, alla pizzera In’s, sono riusciti a risalire all’identità di uno dei due autori.  

Analisi dei filmati di video sorveglianza

Gli spunti investigativi sviluppati dalle Polizia di Stato e Carabinieri, con il metodo “classico”, si sono basati sulla analisi dei filmati di video sorveglianza ed una intensa attività informativa svolta sul territorio che ha consentito di risalire ai restanti componenti del gruppo criminale.

Volti coperti da caschi e armati di bastoni

Una particolarità del loro modus operandi è stata quella di agire sempre con i volti travisati con caschi da motociclista per non essere riconosciuti, brandendo armi da taglio o bastoni, incutendo in tal modo timore alle vittime facendosi consegnare i soldi in loro possesso. Hanno agito a bordo di moto rubate

All’occhio esperto degli investigatori però non è sfuggito in alcuni episodi di rapina, il cosiddetto “sopralluogo” esterno fatto pochi minuti con il volto scoperto, tali intuizioni hanno consentito di risalire alla identità degli altri due componenti del gruppo, la cui individuazione è stata ulteriormente suffragata dal rinvenimento nel corso delle perquisizioni domiciliari di tutti i capi di abbigliamento ed i caschi indossati dai rei nel corso della commissione degli eventi delittuosi.

La complessa attività investigativa ha consentito di ricostruire 13 episodi in totale, tutti della stessa specie ed addebitabili agli stessi autori. Dopo gli atti di rito sono stati associati presso il carcere Regina Coeli.


 

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