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Cronaca

Rapina choc al ristorante cinese: sequestrano titolari e si fanno consegnare 30mila euro

Feriti due uomini e una donna di età compresa tra i 22 ed i 26 anni

Li hanno legati, picchiati e sequestrati. Rapina choc in un ristorante cinese di Torpignattara che ha portato all'arresto di un uomo ed una donna, 30enni cittadini cinesi, ritenuti responsabili in concorso di rapina, estorsione, sequestro di persona e lesioni personali nei confronti di due connazionali.

A chiudere il cerchio sulla vicenda i Carabinieri della Compagnia Roma Casilina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma – Sezione reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti. L'indagine è nata a seguito di una richiesta giunta al 112 lo scorso mese di agosto, quando il personale sanitario dell'ospedale Vannini ha informato i militari dell0arrivo di tre cinesi, due uomini e una donna di età compresa tra i 22 ed i 26 anni, con vistose ferite, frutto di violenta aggressione.

Intervenuti presso l'ospedale, i Carabinieri hanno identificato due delle vittime quali proprietari di un ristorante cinese nel quartiere di Torpignattara.

I due hanno raccontato che, prima dell'orario di chiusura dell'attività, nel ristorante erano arrivate due persone che, dopo aver chiuso le porte di ingresso e sottratto i cellulari a tutti i presenti per evitare di poter far contattare le forze dell'ordine, con l'ausilio di altri quattro complici, tutti loro connazionali, già all'interno del locale in veste di "finti clienti", li aggredivano violentemente.

Le vittime sono state ripetutamente colpite al capo con bottiglie di vetro e costrette a consegnare quanto in loro possesso. La somma raccolta consisteva in circa 1.000 euro, ritenuta troppo bassa dai rapinatori, pertanto, avevano costretto la ragazza a seguirli presso la sua abitazione dove si impossessavano di ulteriori 5.000 euro, un orologio e un bracciale di lusso, del valore complessivo di euro 22.000 circa, per poi allontanarsi frettolosamente.

Le vittime, oltre ad una terza persona, un ignaro cliente capitato nell'aggressione, hanno riportato ferite giudicate guaribili in giorni 10 ciascuno.

Le immediate indagini e i minuziosi accertamenti condotti dai Carabinieri della Compagnia Roma Casilina hanno permesso di risalire all'identità dei rapinatori, riconducendo il gesto delittuoso a un pregresso debito nato a seguito della cessione di una società condivisa dalle vittime e i carnefici. Inoltre, i militari hanno accertato anche che, a seguito della violenta rapina, i malviventi hanno in più circostanze richiesto alle vittime l'ulteriore somma di 20.000 euro, sotto minaccia di morte.

Il fermo è stato eseguito proprio quando i due malfattori, di fatto senza fissa dimora, avevano fatto ritorno a Roma, per ricevere ulteriore denaro dai denuncianti.

Gli arrestati sono stati portati rispettivamente in carcere a Regina Coeli e Rebibbia Nuovo Complesso, dove continuano a permanere a seguito della convalida da parte del G.I.P.

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