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Cronaca Tor Tre Teste / Via Prenestina, 730

Tor Sapienza: su Facebook le foto dell'assalto al Giolli Bar

Il tentativo di rapina lo scorso 11 aprile da parte di un ospite del Centro d'accoglienza di via Staderini. Il titolare dell'esercizio commerciale: "Assurdo che gli abbiano dato solo l'obbligo di firma"

"Mi hanno leso la dignità facendomi passare la voglia di tornare al bar a lavorare". C'è tanta amarezza nel racconto di Paolo Dossi, il titolare del Giolli Bar di via Prenestina 730 a Tor Sapienza che nel tardo pomeriggio dello scorso 11 aprile si è visto entrare un rapinatore armato di bastone nel locale.  "Un vero e proprio mostro", spiega il 47enne a RomaToday dopo aver postato sul proprio profilo Facebook le immagini del tentativo di rapina ripreso dalle telecamere di sorveglianza poste dentro al negozio. 

IL RACCONTO DEL TITOLARE - "Se non ci fosse stato un poliziotto libero dal servizio a fermarlo con l'aiuto di altri clienti presenti al bar - racconta ancora Paolo Dossi - probabilmente le cose sarebbero finite molto male". A rapinare il bar un cittadino nigeriano di 42 anni, ospite del vicino centro d'accoglienza di via Aristide Staderini a Tor Tre Teste dove poi è stato rintracciato dagli agenti di polizia dopo essere riuscito a guadagnarsi la fuga.

LA RAPINA - I fatti intorno 18:20 di lunedì scorso quando il 42enne, armato di bastone, è entrato al Giolli Bar minacciando la cassiera per farsi consegnare sigarette e denaro. Degli attimi di paura con l'uomo, di grossa corporatura, che ha poi dato in escandescenza distruggendo il bar e scagliandosi contro dipendenti e lavoratori. 

Tor Sapienza: rapinatore armato di bastone al Giolli Bar

L'AMAREZZA DEL TITOLARE - Degli interminabili minuti di paura, quelli vissuti al Giolli Bar. "In 47 anni di vita - racconta ancora Paolo Dossi - mai mi ero trovato in una situazione del genere. Cinque minuti di follia nel quale il rapinatore ha tirato sedie e pugni contro tutti e tutto. Una vera e propria furia. La cosa che mi lascia amareggiato e che nonostante la rapina violenta il 42enne non è finito in carcere bensì condannato al solo obbligo di firma". "E se torna al bar ora che facciamo?", si chiede il titolare del bar, "ho 25 dipendenti e devo garantire loro di lavorare in sicurezza, non con la paura di subire una nuova aggressione per vendetta". 

LETTERA DI RINGRAZIAMENTO - A risolvere la situazione prima dell'intervento delle volanti della polizia, come detto, un agente libero dal servizio che, una volta trovatosi davanti alle violenze, ha ingaggiato una colluttazione con il rapinatore, evitando che altre persone potessero rimanere ferite. Lo stesso poliziotto, morso ad una gamba dal 42enne, è stato poi medicato in ospedale."Non mi stancherò mai di ringraziarlo - prosegue Dossi -. Ho scritto una lettera sia al dirigente del commissariato Prenestino che al Questore di Roma per ringraziare questo agente. E' stato solo grazie alla prontezza, alla disponibilità ed al suo coraggio che le cose non sono finite molto male". 

IL CENTRO D'ACCOGLIENZA - "E' assurdo che delinquenti come quest'uomo possano essere ospiti di un centro d'accoglienza. In via Staderini - conclude Paolo Dossi - risiedono molte famiglie e persone oneste, volenterose di rispettare la legge e di essere accolte ed integrate nel nostro Paese. I rapinatori però no, non dovrebbero esserci". 

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