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Cronaca Fonte Nuova

Rapinarono oreficeria fingendosi finanzieri e picchiando padre e figlio: cinque arresti

Il colpo messo a segno lo scorso 4 aprile in un esercizio commerciale di Fonte Nuova. I malviventi erano armati di pistola

La loro impunità è durata meno di un mese. Ad assicurare alla giustiza una banda di rapinatori violenti che lo scorso 4 marzo aggredirono e ripulirono una oreficeria di Fonte Nuova, Comune nomentano alle porte della Capitale, i carabinieri della Compagnia di Monterotndo che hanno notificato in mattinata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Tivoli, nei confronti di cinque persone facenti parte del sodalizio criminale responsabile della rapina aggravata, consumata ai danni del laboratorio orafo.

FINTI FINANZIERI - Le indagini, svolte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno consentito in poco tempo di individuare i rapinatori e ricostruire le responsabilità ed il ruolo di ciascun arrestato nelle diverse fasi della rapina. Nello specifico, nella mattinata del 4 marzo, quattro individui fingendosi appartenenti alla Guardia di Finanza, tanto che due di loro vestivano la divisa, mentre uno indossava la pettorina con la relativa scritta, si presentavano presso il laboratorio dove era presente il titolare e suo figlio, con la scusa di dover procedere ad una verifica fiscale.

PISTOLA E AGGRESSIONE - Una volta entrati all’interno degli uffici, l’atteggiamento dei  quattro insospettiva il titolare che, alla richiesta di aprire la cassaforte temporeggiava. A questo punto i rapinatori estraevano le pistole e minacciavano il proprietario e il figlio colpendoli con pugni e calci. Nel frattempo, sopraggiungeva nel laboratorio un quinto complice che unitamente agli altri si precipitava ad asportare dalle vetrine gli oggetti in oro esposti, portandosi via anche le chiavi del locale.

ATTIVITA' INVESTIGATIVA - Le immediate attività info-investigative dei carabinieri diretti dal Capitano Salvatore Ferraro, corroborate da una descrizione meticolosa dei cinque rapinatori da parte della vittima, consentivano di individuare un gruppo ìdi soggetti sospettati dell’atto predatorio. I successivi accertamenti, eseguiti anche con l’aiuto dell’impianto di videosorveglianza della vicina Farmacia, confermavano la presenza, nelle ore della rapina, del sodalizio malavitoso sul luogo del delitto.

LA BANDA - Gli arrestati, tra i quaranta e i sessant’anni, tutti già noti alle forze dell’ordine per episodi analoghi, originari di Fonte Nuova, Pomezia, San Cesareo e Roma Talenti, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli.

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