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Cronaca Ardeatino / Via Ardeatina

Ardeatina, rapito e picchiato dall'ex collaboratore: "Ho avuto paura di morire"

Il racconto del giovane imprenditore sequestrato da due malviventi la notte del 19 novembre: "Volevo dargli un'opportunità ed invece ho rischiato grosso"

Una nottata di terrore. Questo quanto ha vissuto un giovane imprenditore romano sequestrato e picchiato da un giovane 23enne e da un complice per una questione di denaro. L'episodio è accaduto la notte del 19 novembre in via Ardeatina, quando l'uomo è stato attirato con un tranello sotto il ponte del Grande Raccordo Anulare. Poi le botte ed il sequestro in auto con il giovane riuscito a scappare poco dopo dall'autoveicolo in corsa.

APERTURA ATTIVITA' COMMERCIALE - Una vicenda tortuosa che ha avuto inizio nel 2012 quando un conoscente ha presentato all'imprenditore un 23enne di San Basilio per avviare una nuova attività imprenditoriale nel ramo delle assicurazioni. Nell'ottobre 2012 i due aprono l'attività immobiliare in zona Montesacro ma il 23enne non si presenta mai al lavoro se non un paio di volte. Dopo otto mesi (giugno 2013) il giovane chiede all’altro la restituzione del capitale investito (25mila euro) per ritirasi dall’attività o una somma mensile da versare come "risarcimento" per la spesa effettuata.

VIA SENZA NULLA PRETENDERE - L'imprenditore, facendo i conteggi, gli riferisce di non potergli ridare la somma per intero ma solo una piccola parte corrispondente agli utili realizzati sino a quel momento. Il malvivente fa dunque finta di ritirarsi senza pretendere niente ma intanto pianifica l'agguato sotto il ponte del Raccordo in via Ardeatina.

NOTTE DI TERRORE - A raccontare direttamente la nottata di terrore il giovane imprenditore: "Ho avuto paura per il peggio - spiega ancora provato da quanto accaduto -. Sicuramente ho fatto un'errore di valutazione ma non pensavo che si potesse arrivare a tanto, non mi vergogno a dire che ho avuto paura di morire".

FINTO APPUNTAMENTO - Una vicenda tortuosa che ha visto come carnefici due persone ed un terzo complice. "E' stato proprio quest'ultimo a tendermi il tranello - prosegue il giovane imprenditore -. Una persona di cui mi fidavo che mi ha teso una trappola dandomi appuntamento intorno alle 22,30 dello scorso 19 novembre sotto il ponte del Gra. Qui, però, oltre a lui ho trovato anche il 23enne che, assieme ad un'altra persona, mi ha aggredito costringendomi a salire nella loro auto con la forza". I due lo hanno quindi relegato sul sedile posteriore e si sono diretti fuori città in una zona di campagna. Nel frattempo lo sconosciuto sotto minaccia si è fatto consegnare l’orologio, il portafoglio e il cellulare dalla vittima.

FUGA DALL'AUTO IN CORSA - Una volta costretto a salire a bordo, l'automobile è quindi partita via a tutta velocità "ma la persona che mi ha tirato nel tranello si è guardata bene dall'avvertire le forze dell'ordine". La vittima, presa dal panico, ha detto ai suoi aguzzini che aveva già allertato la polizia e che comunque l’auto era dotata di sistema di localizzazione satellitare, poi, approfittando di un attimo di titubanza dei due, si è buttato fuori dall’auto, iniziando a correre il più velocemente possibile.

FUGA NEL CAMPO - Una fuga nel terrore, come racconta ancora il fuggitivo: "Ero preso dal panico e senza guardarmi indietro sono riuscito ad arrivare in una sala caldaie di una casa dove erano accese le luci. Non sapevo cosa fare perchè avevo paura che mi stessero correndo dietro". "Non volevo battere alle finestre per paura di farmi sentire, ho quindi chiamato il 113 con un secondo cellulare cercando di spiegargli dove fossi ma non riuscivo a farlo", tanto che i poliziotti lo hanno localizzato solo grazie alla chiamata del proprietario della casa che si era allarmato dalla presenza di uno sconosciuto nella sua proprietà.

RICOVERO IN OSPEDALE - Raggiunto dagli agenti di polizia del commissariato Esposizione la vittima ha quindi raccontato l'accaduto venendo poi trasportata in ospedale con un dito del piede rotto e diverse escoriazioni ed ecchimosi. Una situazione di pericolo che è però proseguita: "Dall'ospedale mi ha chiamato il mio vicino di casa il giorno dopo dicendomi che quattro persone erano appena entrate in casa mia con le chiavi. Una cosa che ho poi potuto accertare solamente una volta tornato a casa - prosegue nel suo racconto la vittima - quando mi sono reso conto che avevano fatto acquisti online con una delle carte di credito che mi avevano rubato arrivando addirittura a giocare al videopoker online. Quindi ho sporto denuncia, anche perchè nel frattempo altre persone poco raccomandabili sono arrivate davanti casa con il volto coperto dal casco minacciandomi di farmi i fatti miei".

SOCIO ARRESTATO - Il vecchio socio, dopo brevi accertamenti è stato raggiunto nella propria abitazione, e da lì accompagnato in commissariato, per poi essere accusato di sequestro di persona a scopo di rapina, e quindi accompagnato in carcere in attesa di giudizio.  L’uomo, sottoposto a fermo di indiziato di delitto, è un cittadino italiano di 23 anni. Gli inquirenti al momento sono sulle tracce del complice.

ERRORE DI VALUTAZIONE - "Mi sono voluto fidare di quel giovane - conclude il giovane imprenditore - nonostante il suo arrivare da un quartiere difficile come San Basilio pensavo che veramente volesse farsi un futuro diverso lavorando onestamente. Sono molto deluso da quanto accaduto, ho fatto un grosso errore di valutazione ma mai avrei pensato che sarebbe potuto succedere tanto".

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