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Cronaca Fiumicino

Fiumicino, Confcommercio: “Aeroporto soccombe a logiche di sistema”

"Il più importante scalo italiano, è costretto a soccombere alle logiche di un sistema elefantiaco che ne impedisce di fatto lo sviluppo"

Lo stop all'attuazione del contratto di programma per il rilancio del Leonardo da Vinci firmato il 25 ottobre tra Aeroporti di Roma ed Enac fa tremare tutti.
La posta in gioco è altissima e si muove tra il mancato adeguamento tariffario nelle operazione di volo e il blocco di 12 miliardi di investimenti, o per dirla in altri parametri, tra un incasso per AdR di 8,5 euro in più per passeggero per i diritti d’imbarco (tariffa sino al 2016), dall’altra un impegno a realizzare opere per 2,5 miliardi fino al 2021 più altri 9,5 fino al 2044.

Sul raddoppio di Fiumicino e i possibili mancati investimenti che l'aeroporto potrebbe veder volar via si è espressa anche Confcommercio che ha dichiarato: “Quello che dovrebbe essere considerato, dati alla mano, il più importante scalo italiano, è costretto a soccombere alle logiche di un sistema elefantiaco che ne impedisce di fatto lo sviluppo, negandogli il ruolo, come sarebbe giusto, di nuovo hub del Mediterraneo.
Giuseppe Roscoli, presidente della Confcommercio di Roma continua: “Fiumicino oggi in quanto a funzionalità e infrastrutture perde il confronto con altri aeroporti internazionali. E non si può prescindere dal grave impatto sull’intero sistema economico della Capitale. L’assenza di proattività del governo, in questo momento, rischia di essere deleteria, non solo per il turismo, ma per tutte le imprese che vivono dell'indotto legato allo sviluppo di Fiumicino”.

“Questa è la principale porta d’ingresso del nostro paese e il suo ampliamento rappresenta il driver ondamentale per lo sviluppo e la crescita del territorio - aggiunge Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria - Il 25 ottobre scorso commentammo la notizia della firma del contratto di programma tra Adr ed Enac come un passo avanti indispensabile per la nostra economia. Gli imprenditori di Roma e del Lazio confidano fortemente affinché il Presidente del Consiglio Mario Monti intervenga rapidamente ed in prima persona per evitare un ulteriore stallo che, in un momento così delicato del nostro territorio, penalizzerebbe non solo lo sviluppo economico e la creazione di nuovi posti di lavoro ma creerebbe anche un vulnus incolmabile per la credibilità internazionale del nostro Paese. Dobbiamo assolutamente evitare - conclude Stirpe - che la scarsa attenzione ai problemi della nostra Regione, seconda economia del Paese, assuma dimensioni preoccupanti e in tal senso l'avvio del piano di sviluppo di Fiumicino, condizionato dallo sblocco delle tariffe, sarebbe una risposta positiva”.

Il segretario nazionale Uil Trasporti, Marco Veneziani conferma: “Se il contratto di programma non venisse approvato di fatto si rinuncerebbe ad ingenti investimenti e ad altrettanto importanti sviluppi occupazionali di cui Roma e il Paese tutto hanno bisogno”.

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