Gdf contro affitti in nero: questionari a 10mila studenti fuori sede

Appena tornati dalle vacanze si ritroveranno nella cassetta della posta una bella sorpresa. Un questionario della Guardia di Finanza da compilare, e con dati veritieri. Pena una multa di 500 euro con tanto di convocazione immediata in caserma per chi non risponde o dice falsità.

Si tratta di una quindicina di domande che le fiamme gialle rivolgono per scritto ai 10mila universitari fuori sede della capitale per sapere:  dove vivono a Roma, quanto pagano, come pagano, a chi, se hanno un contratto regolare, quanto dura, in quanti condividono l'appartamento. I questionari sono la nuova mossa per combattere l'affitto in nero, un mondo sommerso e sconosciuto alle casse dello Stato che spesso è alimentato loro malgrado proprio dagli studenti residenti fuori Roma che vengono nella capitale per studiare.

Il sindacato Unione Inquilini ha commentato la notizia sottolineando gli aspetti positivi dell'iniziativa ma anche la necessità di andare oltre e di tenere sempre ben presente la cedolare secca, altro nome del decreto legislativo 23 del 2011 e in particolare dell’art.3 commi 8 e 9, che prevede per l’inquilino che registra la possibilità di avere un contratto nuovo e legale di 8 anni ad un canone di circa 100 euro al mese. "Cosi si combatte il nero - ha dichiarato Massimo Pasquini della Segreteria Unione Inquilini di Roma e del Lazio - così si colpiscono i parassiti che evadono e si stabilizzano le locazioni, noi lo stiamo facendo da un anno”.

"Vogliamo augurarci che la Guardia di Finanza tenga presente la nostra proposta - conclude Unione Inquilini - e che finalizzi questa indagine nell’informare gli studenti fuori sede della possibilità di registrare il contratto nei modi e nelle forme previste dal decreto legislativo 23 del 2011 all’articolo 3 commi 8 e 9. Questo renderebbe l’indagine efficace e concreta".