Atac, la protesta: "No ai rincari. Sugli autobus come sui carri bestiame"
Lavoratori, precari, studenti e pensionati contro il rincaro delle tariffe. Sit-in in via Prenestina organizzato da USB e Or.S.A. per protestare contro il piano industriale
Nel primo giorno con i nuovi prezzi dei biglietti Atac, lavoratori dell'azienda municipalizzata, studenti delle università e decine di cittadini si sono dati appuntamento in via Prenestina per protestare contro il rincaro delle tariffe. Il biglietto di corsa singola è aumentato da oggi del 50% da 1 a 1,5€. Per i cittadini come per i lavoratori è un azione questa che sa di "beffa". Rincara uno studente: "L'aumento del biglietto e la cancellazione delle riduzioni per gli abbonamenti mensili, sono solo i primi passi verso una totale privazione del diritto di mobilità. Questo aumento serve solo a ripianare, per quanto possibile, il debito (quasi 630 milioni) causato da una continua mala amministrazione." Tra i cartelli portati in piazza, 'Aumento del biglietto, taglio di servizi e posti di lavoro... Atac, che fai? Io il biglietto non lo pago!'; 'Noi non vi paghiamo'; 'Atac bene comune'.
IL PIANO INDUSTRIALE - Ma non si protestava solo per il rincaro delle tariffe: "Il piano industriale non è accettabile, il verbale d'accordo firmato il 30 novembre scorso da tutte le sigle sindacali tranne USB e Or.S.A. tracciava le indicazioni per i tavoli tecnici dove però, non si sarebbero effettuate modifiche se non all'interno dei confini previsti". Questo è quello che riferisce un operatore Atac fuori dai cancelli di via Prenestina. Il sit-in organizzato oggi dai sindacati di base (USB e Or.S.A.) ha un solo obbiettivo: rifiutare senza compromessi un piano industriale che, secondo loro, mira a smantellare Atac per poi portarla alla privatizzazione entro la fine del 2012. "Per convincerci ad accettare il piano" continua un autista, "ci hanno portato al teatro Quirino dove i dirigenti esponevano il piano e il comico Giobbe Covatta sdrammatizzava. Ci hanno trattato come se fossimo bambini, sembravamo una scolaresca in gita."
I SERVIZI - "Tagliano i mezzi - continua un altro - oramai gli autobus sembrano carri bestiame, non fanno manutenzione, qui c'è una grande carenza di personale e loro parlano di esuberi. Ci stanno portando alla rovina creando una sorta di ricatto, impiegati contro autisti, contro addetti alla manutenzione." Molte sono le recriminazioni e le accuse dei cittadini e dei lavoratori: "vogliono compararsi agli altri paesi europei ma qui il rapporto dirigenti-lavoratori è di 1 a 170 mentre negli altri paesi è di 1 a 700 lav. con la metà dello stipendio del nostro management."