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Cronaca

Carroattrezzi in protesta nella Capitale: “A rischio la viabilità in tutta Italia”

I soccorritori stradali in piazza a Roma per far sentire la loro voce. Centottantanove i Centri Delegati a "rischio"

Carroattrezzi e fratini giallo fluorescenti. Questa la scena che si è presentata a Roma nel pomeriggio di ieri quando autisti da tutta Italia hanno manifestato il loro dissenso per le nuove modalità operative dei rimborsi dovuti. Una mobilitazione a cui ne potrebbero seguire altre mettendo a “rischio la viabilità in autostrada in tutta Italia”. 

CENTRI DELEGATI - Le motivazioni della protesta dei 189 Centri Delegati contrari alle modalità previste da Aci Global in una lunga nota stampa che riportiamo per intero: 

Dopo una grandiosa presentazione ai 600 Centri Delegati ma senza entrare nello specifico delle nuove modalità operative e dei rimborsi dovuti, ACI Global, azienda di proprietà ACI Italia, con la richiesta della sottoscrizione di un contratto avente modalità vessatorie, sta conducendo allo sbando il livello di affidabilità e con una mancata adesione al nuovo contratto di 189 Centri Delegati - ossia autofficine private convenzionate - alla scarsa copertura territoriale del servizio di assistenza stradale fornita ai propri soci.

Mancata adesione al nuovo contratto di 189 Centri Delegati (autofficine private), tra cui i più storici e strutturati, che da oltre 50 anni servono l’Automobile Club d’Italia per il soccorso stradale. Al vecchio contratto, disdettato a tutti i Centri Delegati alla fine di Ottobre, ACI Global faceva seguire il nuovo contratto nei primi giorni di dicembre richiedendone la sottoscrizione, entro il 18 dicembre 2014.

Da sottolineare il protocollo seguito dai responsabili di zona che, eseguendo un porta a porta, richiedevano l’accettazione con frasi di opinabile correttezza come “o firmi o sei fuori”, “o firmi o ti sostituisco con il tuo vicino concorrente”. Il contratto, sottoposto alla disamina di professionisti, alla luce anche delle attuali critiche circostanze di sofferenza del mercato, porrà a rischio la sopravvivenza delle aziende firmatarie.

Nel dettaglio il contratto prevede:
• Essere a Tempo indeterminato ma senza nessuna revisione dei prezzi né una clausola che si possano negoziare;
• Esclusiva totale dei mezzi e delle infrastrutture senza un minimo garantito;
• Evolversi nei servizi che il CD è obbligato ad erogare, imparandolo on line sul portale dell’azienda ACI e senza accordo sottoscritto;
• Possibilità di recedere dal contratto a patto che per due mesi si continui il rapporto e nei 6 mesi seguenti il CD sia obbligato a non effettuare nessuna attività inerente l’oggetto del contratto;
• Acquisto di ogni genere necessario marchiato con il brand (carta da lettere, buste, fatture, abbigliamento, adesivi, insegne, ecc) esclusivamente da ACI Global;
• Percentuale del 2% sulle attività eseguite dal Centro Delegato presentando il bilancio;
• Pagamento fino alla cifra di 5.000,00 euro all’anno per l’esposizione delle insegne ACI fuori dalle officine;
• Penali (anche molto onerose dai 200 ai 500 euro) su tutta una serie di disservizi che il CD potrebbe causare
Un contratto colmo di nullità e vessatorietà.

Assistenza stradale: sit in di protesta dei lavoratori Aci

Per correttezza e fidelizzazione dei CD interessati verso il marchio ACI, è stata chiesto all’Amministratore Delegato di ACI global - Ing. Ludovico Maggiore – una possibile proroga di tre mesi per avere la possibilità di meglio valutare l’impatto che il contratto avesse avuto sulle rispettive aziende. Lettera che non ha sortito nessun effetto se non quello di confermare che il contratto era quello, punto e basta. 

Nel frattempo ACI Global ha eseguito una fitta campagna promettendo modifiche ad hoc, dopo la firma, per ogni centro che ne avesse fatto richiesta. In attesa di riscostruire una rete di fornitori, dal 1 gennaio, ACI Global utilizza la concorrente storica VAI Assistance, con la quale detiene il monopolio sulla rete autostradale, pagando a piè di lista ogni intervento.

Ad oggi il sondaggio effettuato per conto delle associazioni di settore registra che sono 189 i centri che non hanno firmato il contratto e che vorrebbero un tavolo, sono 230 quelli che hanno firmato di cui molti, che, dopo aver meglio letto le clausole contrattuali, hanno mostrato perplessità. I restanti continuano a lavorare non aderendo e, in ultimo, più 50 di centri una volta disdettati non sono stati più nemmeno contattati. Praticamente “licenziati senza giusta causa”.

Resta da sapere se i carteggi fino ad oggi emessi da ACI Global a firma dell’amministratore delegato ed inviati ai Centri che hanno aderito al nuovo contratto e ai propri dipendenti presso le centrali operative che spiegano con una visione distorta dalla realtà, siano stati ricevuti anche da quanti lavorano nella centrale in Albania dal momento che ACI Global ha intenzione di spostare il call center all’estero, per far comprendere anche agli operatori albanesi le situazioni di criticità che si stanno registrando.

Giovedì 15 e Venerdì 16 gennaio 2014 i Centri Delegati saranno (sono stati ndr) portatori di un messaggio del proprio disagio ai Soci ACI (poco meno di un milione), alla Direzione ACI Italia, all’opinione pubblica, ai Ministeri e Politici che vorranno, nelle loro disponibilità, cercare di capire il problema e favorire, almeno, un dialogo.

Dialogo che sembra essere declinato, alla luce di lettere accompagnatorie di una bozza di revisione del contratto, anche dai vertici di Automobile Club d’Italia. Gli imprenditori italiani coinvolti che hanno investito in tanti anni con mezzi e duro lavoro, proprio e dei propri collaboratori, per garantire la sicurezza sulle strade sono e saranno sempre orgogliosi del marchio ACI, ma chiedono il rispetto e le competenze dei ruoli.

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