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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Piazza della Bocca della Verità

La rivolta dei commercianti in piazza: "Raggi ci ascolti su decoro e tavolini"

E il neo assessore Cafarotti promette: "Entro un mese tavolo di confronto"

Ufficialmente non si è ancora insediato (manca l'atto finale della sindaca), ma già fa i conti con le prime rogne. Carlo Cafarotti, neo titolare a Lavoro e Commercio della giunta Raggi, ha varcato la soglia dell'assessorato di via dei Cerchi questa mattina "salutato" da 200 persone in protesta. Sono esercenti, titolari di bar e ristoranti della città, che oggi hanno abbassato le saracinesche, su tutte le furie per il silenzio dell'amministrazione grillina alle loro richieste. Capiamo meglio le ragioni della protesta. 

Il perché del presidio

Quattro le associazioni del settore - Fiepet-Confesercenti, Lupe, Assoristoratore e Aeper -  promotrici del sit in in piazza Bocca della Verità. Tutti armati di bandiere, fischietti e palloncini, determinati a cercare un confronto diretto e risposte concrete da un’amministrazione che, affermano, li ha trascurati e vessati. Chiedono un regolamento nuovo sui pubblici esercizi, e regole meno stringenti sull'occupazione di suolo pubblico. Tavolini, ombrelloni, sedie e dehors che finiscono nel mirino dei tagli operati dall'ente locale tramite i cosiddetti Piani di Massima Occupabilità, in nome di sicurezza stradale e decoro, dalla pubblica amministrazione. C'è Paolo, titolare dell'Antica Taverna di via Monte Giordano, che racconta di aver dovuto licenziare sette dipendenti perché gli introiti sono scesi in maniera drastica senza i tavolini fuori dal locale. E Mauro si accoda: "Sono misure assurde, che tra l'altro discriminano tra una via e l'altra. Non ho mandato a casa nessuno, ma potrei essere costretto a farlo". E basta poco perché la protesta si allarghi all'intera gestione Raggi: una città piena di rifiuti, buche per strada, abusivismo in ogni dove, lamentano in piazza, fa scappare i turisti a gambe levate. A maggior ragione se non possono sedersi a un tavolini per bere un caffè.  

"Ventimila aziende attendono risposta"

"Siamo in piazza per difendere le nostre aziende, i pubblici esercizi, il posto di lavoro delle famiglie dei nostri dipendenti e perché amiamo Roma - dichiara a RomaToday Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti - sono 22 mesi che la Giunta Raggi non emana nessun provvedimento a favore di una categoria che rappresenta oltre il 5% del Pil romano. Ventimila aziende attendono risposta, ora basta!"

Di quali provvedimenti ci sarebbe bisogno? "Del nuovo Testo Unico dei pubblici esercizi, che ne disciplini l’avvio evitando aperture selvagge e del nuovo regolamento di occupazione del suolo pubblico, in preparazione nelle stanze del Comune da oltre dieci anni". Non solo tavolini quindi. "Parliamo di importanti normative circa le canne fumarie, il centro storico, gli orari, la movida sicura etc. Senza questi provvedimenti si rischia di rendere abusivo chi non lo è, attraverso cavilli burocratici per i quali, ad esempio, sono stati eliminati i tavolini di molti locali prima in regola".

Dello stesso avviso Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma: "Ci aspettiamo dall’amministrazione una risposta seria. In una città come Roma non puoi permetterti di non mettere i tavolini fuori ai locali. Significa non volere una capitale attraente per i turisti, che desiderano i posti all’esterno. Il decoro non lo deturpano i tavoli, ma l’immondizia e l’abusivismo". In che stato sono i rapporti con la Giunta? "Con la sindaca c’è cordialità, ma non abbiamo concluso niente. Eppure lei ha preso degli impegni con noi". E l'ex assessore Adriano Meloni? "E' stato poco incisivo".

L'incontro con Cafarotti

A un'ora dall'inizio del sit in uno dei principali obiettivi è stato raggiunto. Cafarotti ha teso fisicamente una mano, raggiungendo i manifestanti dal vicinissimo assessorato al Commercio di via dei Cerchi. Poi ha accettato di ricevere una delegazione delle associazioni. Il risultato? 

"Il quasi assessore Cafarotti ha preso l'impegno affinché il dipartimento Commercio ci convochi entro fine mese per aprire un tavolo tecnico - ha poi spiegato Pica - insieme anche alle associazioni dei residenti e i funzionari preposti, per trovare soluzioni che rilancino l'economia a Roma, in particolare per i pubblici esercizi. Noi auspichiamo che entro fine mese ci sia questo tavolo". In caso contrario, la lotta continua. "Già da ora diciamo che qualora la giunta Raggi non emanasse provvedimenti adeguati, ogni lunedì dall'11 giugno scenderemo in piazza con un presidio come quello di oggi, perchè la misura è colma". 

Presidio dei commercianti - Foto di Eugenio Russo

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